
Domenica SudPress ha pubblicato una mia riflessione a proposito di quali potevano essere gli elementi utili per farci uscire dalla attuale quarantena.
Come operare insomma utilizzando quel che la scienza ci mette a disposizione senza restare paralizzati dai tempi certamente ancora lunghi che richiede la messa in circolazione del sospirato vaccino. Sostenevo in quello scritto che per creare un’ uscita graduale dall’isolamento il metodo poteva essere solo quello di utilizzare il blood test in quanto unico strumento per accertare la presenza di anticorpi COVID nell’individuo.
A distanza di pochi giorni i titoli dei principali mezzi di in formazione sembrano pure loro aver cambiato “tiro“: finalmente si comincia a ragionare non solo sui numeri del contagio, ma anche su quando e come uscire dall’en passe, spinti dall’urgenza economica che preme sui centri decisionali del Paese.
Ovviamente ciò deve avvenire nei modo più sicuri per salvaguardare la salute di noi tutti.
Ma da più parti ora si chiede di praticare da subito ad un blood test di massa. Buone notizie dunque, si inizia a guardare avanti. Ma ancora una volta stiamo perdendo tempo (che non abbiamo): perché se è vero che gli esperti della Protezione Civile si dichiarano favorevoli a questo tipo di impostazione siamo ancora in fase di discussione sul “come” occorra agire …e qui intervengono a testa bassa e in ordine sparso i Governatori di Regione che hanno esigenze diverse, budget diversi e vogliono procedere con tempi diversi.
Personalmente concordo sul fatto che i Governatori esprimano il loro parere: che deve essere tenuto in considerazione, soprattutto perché le Regioni di questo Paese non si trovano tutte nella stessa situazione e per una volta è il Sud ha detenere un primato positivo, o forse solo meno negativo.
La Sicilia.L’isola ha ad oggi (sperando che la situazione non cambi nei prossimi giorni) il più basso numero di contagiati in rapporto al numero di abitanti. La Sicilia è una ragione a Statuto speciale quindi in grado, su diverse cose, di velocizzare decisioni locali.
Presidente Musumeci Lei ha oggi una grande occasione:anticipare su ogni altro la richiesta che ci faccia, una volta approntato il protocollo diagnostico, arrivare più velocemente possibile al blood test di massa
Per una volta la Sicilia potrebbe anticipare davvero tutti.
Non conosciamo il grado di immunità che questa malattia porta con sé: questo andrà vagliato nel tempo, ma al momento il test del sangue è l’unico strumento per liberare categorie di persone produttiveche confortate anche dall’età e lo stato di salute possono ritornare attive a beneficio della popolazione più debole.
Presidente Musumeci porti la nostra bella isola ad essere tra i primi territori ad attivare il test.
Di più.
Presidente Musumeci il test lo faccia pagare a chi può permetterselo. E lo faccia regalare a chi non può permetterselo da aziende e professionisti che non hanno le restrizioni economiche dei meno fortunati. Questo per alleggerire il sistema sanitario pubblico.
Non è impossibile: resterebbe la storia di quest’isola ancora più bella!

Emma Averna (Milano 1967). Dopo una laurea in Scenografia per il teatro all’Accademia di belle arti di Brera entra al FAI (Fondo per l’ambiente italiano) con un incarico di raccolta fondi e promozione delle proprietà su tutto il territorio italiano. Terminata questa esperienza per 10 anni è Direttore della Comunicazione e relazioni esterne Italia di Bulgari spa. Dal 2010 al 2015 per la Fondazione Umberto Veronesi si occupa di comunicazione e ufficio stampa e crea una rete di delegazioni su tutto il territorio italiano. Presidente della Onlus Mediterraneo Sicilia Europa dove in particolare si occupa di progetti di integrazione rivolti a minori siciliani o migranti.