Giorni difficili, complicati, quelli di questa strana primavera bisestile 2020. Giorni in cui ci poniamo domande che neanche immaginavamo, comprese quelle che attengono al ruolo che ciascuno vuole o può assumere di fronte ad una sfida inedita. Noi con Sudpress proviamo a scoprire isole dentro di noi, angoli di casa che non frequentavamo, persone che pensavamo di conoscere: proviamo a dare voce a chi trova il modo di dire qualcosa. A noi. Questa pillola scelta da Emma Averna e recitata da Raffaele Furno qualcosa ce l'ha detta. (PDR)
Raffaele Furno, napoletano di nascita di nascita, americano per formazione e siciliano per amore!
Un mix straordinario per un giovane regista e attore che si è formato in una delle più prestigiose Università degli Stati Uniti.
Oggi si divide tra Roma, dove tiene un corso sulla performance a studenti americani dell’Arcadia University e Catania dove prosegue nella sua attività teatrale con una particolare attenzione al sociale.
Furno (Napoli, 1975) infatti è partner dell’Associazione Mediterraneo Sicilia Europa Onlus per la quale ha ideato un corso teatrale psicopedagogico a favore dei giovani ospiti della Locanda del Samaritano diretta da Padre Mario Sirica. Questo corso, finanziato dalla vincita di un bando dell’8x1000 dell’Unione Buddhista Italiana vede protagonisti minori migranti e catanesi ospiti della Locanda.
Durante questa interminabile quarantena Furno però non è riuscito a smettere di “fare teatro”, e ha voluto regalarci una “pillola” di grande qualità, girata nella cucina della sua casa di Nicolosi che si trasforma in un teatro off Broadway.
Raffaele recita un brano tratto da Laughing Wild di Christopher Durang, un’opera teatrale del 1987 che per l’occasione ha tradotto. Il personaggio maschile interpretato tiene un discorso sul pensiero positivo, ma continua ad avvolgersi a spirale verso la negatività.
“In passato ero una persona molto pessimista.
Poi mi sono iscritto ad un seminario sulla personalità e la mia vita è cambiata completamente, da capo a piedi.
Ora, se mi succede qualcosa di negativo, io ne vedo il lato positivo.
Ad esempio, se ho una giornataccia... oppure se una persona che credevo fosse un mio amico mi tradisce... o anche se uno di quei ciclisti stronzi che vengono in senso contrario in una strada a senso unico sono pronti a piombarti addosso per menomarti o ucciderti, per cui uno non si era girato da quella parte per vedere se arrivava qualcuno, ed eccoli là pronti a farti finire in ospedale... insomma, se capita una di queste cose, io dico il bicchiere non è mezzo pieno, è mezzo vuoto.
No! L’ho detto al contrario! Forza dell’abitudine.
Il bicchiere non è mezzo vuoto, è mezzo pieno.
Ovviamente se uno di quei ciclisti ti viene addosso, il tuo bicchiere non sarà né mezzo pieno né mezzo vuoto, sarà frantumato in mille pezzi e tu ti ritroverai in ospedale o morto.
Sto davvero provando a pensare positivo.
È tutto quello che faccio in questi giorni.
Non lo so, continuo a dirmi: tu non hai il cancro, almeno non per oggi.
Tu non sei cieco, non sei uno di quei bambini che muoiono di fame in India, o in Africa.
Guarda il tramonto, ma guarda l’alba per la miseria.
Perché non riesci a goderne di tutto questo?
Ovviamente ne puoi godere se non piove, o se non fa troppo freddo, o troppo caldo. Mi sa che mi conviene seguire qualche altro seminario sulla personalità.
Giusto per completare il processo.
Questa cosa del pensare positivo, non l’ho del tutto capita”.
Emma Averna (Milano 1967). Dopo una laurea in Scenografia per il teatro all’Accademia di belle arti di Brera entra al FAI (Fondo per l’ambiente italiano) con un incarico di raccolta fondi e promozione delle proprietà su tutto il territorio italiano. Terminata questa esperienza per 10 anni è Direttore della Comunicazione e relazioni esterne Italia di Bulgari spa. Dal 2010 al 2015 per la Fondazione Umberto Veronesi si occupa di comunicazione e ufficio stampa e crea una rete di delegazioni su tutto il territorio italiano. Presidente della Onlus Mediterraneo Sicilia Europa dove in particolare si occupa di progetti di integrazione rivolti a minori siciliani o migranti.