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Medici in rivolta contro i compensi di presidente & C. dell' ENPAM: 2 milioni annui

28-11-2020 07:19

Pierluigi Di Rosa

Cronaca, Focus, Sanità,

Medici in rivolta contro i compensi di presidente & C. dell' ENPAM: 2 milioni annui

Se è vero il 10%, SIAMO DI FRONTE AD UNA VICENDA PAZZESCA

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Se è vero il 10% di quello che c'è scritto nella lettera che molti medici hanno inviato ai presidenti degli ordine territoriali dei medici, SIAMO DI FRONTE AD UNA VICENDA PAZZESCA!

 

L'ENPAM è l'ente pubblico di previdenza ed assistenza dei medici e odontoiatri italiani.

 

È stata diffusa una tabella con le cifre delle indennità percepite da presidente, vice presidenti, consiglieri di amministrazione e "revisori dei conti" (hanno dei medici per revisori, tanto per dire) che sono oggettivamente incredibili, esagerate, fuori dal mondo.

In più, nella missiva, si fa anche rapidissimo cenno, da approfondire, ad un danno erariale accertato dalla Corte di Cassazione di oltre 65 milioni di euro per investimenti finanziari spericolati e pare che nessuno stia pagando.

 

Per non dire che al vertice di questo ente pubblico ci sono consiglieri ininterrottamente presenti nel CdA da 25 anni. 25 ANNI! 

 

L'attuale presidente Alberto Oliveti, che ha percepito nel 2018 650 mila euro di indennità (SEICENTOCINQUANTAMILA) è ai vertici dell'ENPAM dal 1996.

 

È davvero una roba incredibile!


"OGGETTO: Votazione su “COMPENSI ORGANI STATUTARI” al punto 3 Ordine del giorno  
Assemblea Nazionale  della Fondazione ENPAM, convocata per il giorno 28 novembre 2020

 

Caro Presidente,
mi rivolgo a te come rappresentante di noi iscritti all’ ordine dei medici, nell'imminenza del tuo operato in seno all' Assemblea Nazionale di cui all'oggetto, in base all'art. 13,comma 1, lettera d:  “Spetta all’Assemblea nazionale  deliberare la misura del compenso annuo spettante al Presidente, ai Vice Presidenti, ai componenti del Consiglio di amministrazione ed ai componenti del Collegio dei sindaci, del trattamento economico per la partecipazione alle riunioni degli organi della Fondazione e degli altri organismi previsti dallo Statuto, nonché per l'espletamento delle altre funzioni istituzionali”.

 

Con questa mia intendo chiarirti quale sia la mia posizione, condivisa da migliaia di colleghi medici ed odontoiatri, attivi con me in appositi gruppi social, alla luce del tabulato in calce a questa lettera.
 

L'immagine dell'ENPAM è nettamente deteriorata agli occhi di noi iscritti.
 

Siamo disgustati dagli altissimi compensi, ingiustificati ed ingiustificabili, che erodono il  patrimonio dell’ENPAM e di conseguenza l’assistenza e la previdenza per noi iscritti: emolumenti inverosimili per il presidente Oliveti, pari a € 649.908,36 (nettamente superiori allo stipendio del presidente degli Stati Uniti !), per i due (!) vicepresidenti e per gli altri 13 consiglieri del consiglio direttivo, per un totale annuo che nel 2018 ha superato i 2 milioni di euro
 

A tale somma si si aggiunge il compenso annuo totale elevatissimo (€ 820.042 nell'anno 2018) dei revisori dei conti.

 

Tre di essi sono medici, eletti dall'assemblea nazionale, senza ovviamente la competenza economico-finanziaria richiesta per i veri revisori dei conti (iscrizione ad albo apposito) e col “compito” di verificare i bilanci ENPAM, il cui patrimonio nel 2019 ammontava a € 25.041.000.000, come da tabulato che discuterai all'assemblea del 28 novembre p.v. 
 

Tutto ciò non è più ammissibile, non soltanto alla luce della crisi economica attuale che perdurerà per un tempo al momento imprecisato, bensì e soprattutto alla luce del fatto che, a fronte di tali enormi guadagni dei componenti del consiglio di amministrazione, viene chiesto a noi iscritti uno sforzo economico progressivamente più grave nel tempo senza una corrispondente rendita ai fini pensionistici.

 

Dal 2010 stiamo assistendo a vere e proprie vessazioni: è aumentata l’entità dei contributi da versare, sono diminuiti i rendimenti sulle pensioni, è aumentata l’età pensionabile (con una “congrua” decurtazione per i colleghi che vanno legittimamente in pensione anzitempo grazie al cumulo contributivo previsto dall’articolo 1, co. 195 della legge 232/2016).

 

In conclusione l'ENPAM è diventata di fatto una vera e propria tangente sul lavoro. 

 

Siamo perfettamente consapevoli che sono stati i presidenti OMCEO ad aver permesso finora tutto ciò col proprio voto favorevole, come esplicitamente asserisce a mezzo stampa il presidente Oliveti: “I compensi, nonostante si tratti di un ente privato, sono stati responsabilmente concordati ‘democraticamente’. A stabilirli è stata l’Assemblea Nazionale, composta dai 106 Presidenti degli Ordini Provinciali, da Presidenti degli Albi Odontoiatrici e da 59 eletti nell’ambito delle categorie professionali rappresentate dall’Enpam: una rappresentatività democraticamente eletta, appunto”.


Oliveti aggiunge, “a riprova” che il suo compenso è ampiamente giustificato: “Gestisco 24 miliardi di euro che vengono investiti in immobili per un 24-25%, con tutto le problematiche legate ai rischi del mercato immobiliare, il rimanente viene investito in prodotti finanziari (15 miliardi), tenendo conto ovviamente dell’andamento dei mercati; credo che il rischio sia paragonabile a quello che corre qualsiasi manager di azienda che di solito gestisce volumi più piccoli”.
 

A parte il fatto che la massima parte delle entrate dell’ENPAM è dato dai contributi versati obbligatoriamente da noi medici ed odontoiatri, al contrario di quanto asserito da Oliveti, non è tecnicamente  e per logica  possibile comparare le retribuzioni dei vertici delle Società di Gestione del Risparmio (SGR) a cui Oliveti abilmente si rapporta, con le retribuzioni dei vertici  delle Casse previdenziali  e tra queste ovviamente l’ENPAM.

 

Di conseguenza sono fuorvianti i rapporti che vi sono stati distribuiti come allegati alla convocazione (1. indagine retributiva per ENPAM, “EgonZehnder 2015”, 2. “Spencer Stuart Board Index 2019, 3. rapporto sulle caratteristiche dei board con sede in Italia quotate al segmento MTA 2018).
 

Infatti:
1) nelle SGR è l’abilità e professionalità dei manager che determina la performance della raccolta dei capitali ed evita la restituzione dei versamenti effettuati da parte degli investitori insoddisfatti (mentre noi siamo impossibilitati a ciò)

 

2) l'ENPAM, invece gode di entrate annuali certe e garantite dell’obbligatorietà della contribuzione e l’orizzonte a lungo termine della restituzione pensionistica consente aggiustamenti e riduzioni (per cui le perdite "non si notano")
 

3) I manager delle SGR hanno la professionalità per gestire gli investimenti e ne rispondono nei confronti degli investitori, che se insoddisfatti ritirano i fondi.  Nell'ENPAM la gestione dei fondi raccolti è affidata obbligatoriamente a terzi, oltretutto “adeguatamente” pagati.
 

Per  tale “responsabilità” dei fondi nei compensi di Oliveti compare l’ulteriore voce “Fondi Immobiliari”

(€ 157.00 per lui, inferiore per altri componenti del CDA).

 

Ti chiedo espressamente di “non dimenticare” tale voce, Fondi Immobiliari, quale componente del compenso globale, che è opportunamente assente nei tabulati che ti verrano presentati il 28 novembre, ove dei lautissimo guadagni  appaiono le voci parziali “compenso/ indennità di partecipazione/ rimborso spese”, ma non “fondi”. 
 

Vale la pena ricordare che gli investimenti ENPAM in quote azionarie porta addirittura ad ulteriori compensi a latere, non manifesti in assemblea (come per il consigliere ENPAM Giovanni Pietro Malagnino, divenuto consigliere CDA Enel Green Power con un compenso di €74.110 solo nel 2013).

 

Questi ulteriori compensi sono frutto di un ingente investimento fatto da ENPAM per acquisire azioni di Enel Green Power che hanno dato diritto ad ENPAM di avere in consiglio di amministrazione un componente. I soldi ed il rischio dell’investimento li ha messi l’Enpam, ovvero tutti noi, mentre il compenso lo ha preso il vice presidente Malagnino. 
 

4) Oliveti sa benissimo che, almeno che non commetta reati penalmente rilevanti, i rischi che corre come presidente sono pressoché nulli.

 

Basti ricordare che alcuni anni fa né il presidente pro tempore, né lui (in Enpam dal 1996 !) sono  stati coinvolti  al risarcimento  del danno patrimoniale all'ENPAM di euro 65.799.236 (quasi 66 milioni di euro), stabilito come danno erariale da sentenza della Corte di Cassazione  n.7645 del 20 marzo 2020 a causa dell'acquisto di prodotti derivati ad alto rischio.  

 

L’indennizzo per il danno erariale non è stato attribuito al presidente pro tempore, ma al direttore generale ENPAM, senza però che nelle casse ENPAM sia tornato neanche un euro.
 

E’ facile rispettare la regola “il compenso del Presidente viene vincolato al raggiungimento di tre obiettivi: il rispetto dell’equilibrio trentennale della gestione previdenziale, il rispetto della riserva legale quinquennale e il raggiungimento di un utile di esercizio”. 


L'utile di esercizio lo si raggiunge aggiungendo balzello a balzello, l'ultimo dei quali i 45 euro a contribuente iscritto (totale quasi 16 milioni di euro per 350mila iscritti) come “contributo di solidarietà” per dare indennità di maternità alle colleghe liberoprofessioniste.

 

Peccato che tale indennità sia preclusa quando il reddito annuo supera di 9 volte il reddito minimo INPS.

Per chi di noi è dipendente ed ha la cassa previdenziale INPS non c’è tetto massimo, per le libero professioni che hanno solo la cassa ENPAM il tetto massimo c’è, stabilito dal regolamento ENPAM. Questo è a nostro avviso assolutamente anticostituzionale.


Tutto ciò premesso, mi aspetto, e con me tutti i colleghi iscritti all’Ordine, che nell'imminente assemblea nazionale del 28 novembre 2020 tu scelga di non lasciarti travisare dai ridondanti numeri che saranno sciorinati  e di  votare un significativo e congruo abbattimento dei compensi di tutti gli Organi Statutari (fino ai 1400 euro di gettone di presenza, che diventano 2800 quando le riunioni iniziano di pomeriggio ed opportunamente terminano l’indomani), per  tutelare finalmente  gli interessi di noi  medici chirurghi ed odontoiatri, per non sperperare ulteriormente risorse economiche preziose destinate alle pensioni e all'assistenza ed infine per evitare che questo scandalo diventi ancora di più di dominio pubblico, con inevitabile ulteriore discredito sulla Fondazione. 
 

Grazie al sistema di votazione telematica che sarà adottato nell’imminente assemblea del 28 novembre finalmente tutti noi iscritti potremo verificare come responsabilmente abbiano votato i singoli presidenti.
 

Ho fiducia che questa missiva abbia da te il giusto peso e ed il giusto valore etico."


Sin qui la lettera dei medici ai vari presidenti degli ordini territoriali che sono responsabili del mantenimento di questo sistema.

Ma considerato che i centri di potere difficilmente si riformano da soli e tendono a mantenere i loro privilegi anche contro ogni ragionevolezza, considerato anche che si tratta di un ente pubblico che coinvolge l'importantissimo comparto medico, essenziale per l'intera comunità, sarebbe gravissima ulteriore omissione d'intervento da parte dei ministeri competenti!

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