
È il tormentone catanese, con accelerazioni e frenate che durano da mesi ed ogni volta sono foto, incontri con la stampa, giubili e delusioni.
Lo "zio d'America" firma in favore di camera e alla presenza di sindaco e assessori, ma non si capisce mai cosa: bozze, controbozze e preliminari di preliminari dal contenuto "riservatissimo".
Però basta mettere nei titoli la parola "closing" e tutti appaiono più tranquilli: quasi tutti, a dire il vero.

Intanto infatti all'interno della "società dei salvatori", la SIGI, pare ci sia più di un problema.
La notizia più eclatante le dimissioni dal consiglio di amministrazione di Nuccio La Ferlita, uno degli imprenditori più noti del settore musicale: al momento non ha fornito motivazioni, ma la circostanza pare che, a norma di statuto, faccia decadere l'intero organo di governo della società.
Il fatto che la decisione di La Ferlita sia stata formalizzata in concomitanza della "firma del preliminare" tra il presidente della società Giovanni Ferraù e l'avvocato italo-americano Joe Tacopina lascia più di un'ombra su quanto sta realmente accadendo al di là delle foto di rito.
Ma non è l'unica tegola che si è abbattuta sulla SIGI e quindi sull'intera "trattativa americana".
Nei mesi scorsi la società presieduta da Ferraù ha infatti raccolto e contabilizzato ingenti somme da finanziatori esterni "in conto futuro aumento di capitale", con il dichiarato intento di allargare la compagine sociale tramite il riconoscimento a questi della qualità di soci: cosa che non è avvenuta, scatenandone la reazione.
Nel frattempo, infatti, il presidente Ferraù il 21 gennaio ha convocato un'assemblea dei soci per il prossimo 29 gennaio.
I "finanziatori esterni" hanno subito reagito.
Intanto viene contestata, con tutto quello che consegue, persino la validità dell'assemblea che nominò l'attuale governance di SIGI: vi sarebbe un difetto nella convocazione di almeno un socio.
La somma che è stata conferita dai "finanziatori esterni" e di cui è stata formalmente richiesta la restituzione da parte dei loro avvocati Attilio Toscano e Dario Riccioli entro il 6 febbraio, supera i 600 mila euro, oltre il 10% dell'intero "capitale deliberato" (e versato?) della SIGI che è di 4 milioni 666 mila euro.
"Finanziatori esterni" che lamentano anche l'opacità finanziaria dell'operazione in corso e dei "preliminari" firmati, per chiarire i quali hanno richiesto un accesso agli atti della società che però è stato negato dall'attuale governance.

Mentre il punto 1 appare pacifico e doveroso, chiarire lo stato della negoziazione con gli americani, magari pubblicamente considerata la rilevanza pubblica assunta dalla intricata vicenda, il punto 2 annuncia qualche altro problemino "finanziario" cui i soci dovranno ovviare mettendo di nuovo mano al portafoglio per consentire la "continuità aziendale".
In attesa di capirci qualcosa, si rimane in trepidante attesa della prossima foto, magari stavolta alla presenza del Comitato per la Festa di Sant'Agata che nel frattempo è saltato in aria con le dimissioni della metà dei suoi membri...
Vabbè, questa della festa agatina è un'altra storia, ma ci è utile per chiudere l'intrigo calcistico ricordando a noi stessi che Catania è una città ...surreale.
Davvero...