Quella della nomina di "consulenti" è nota dolente in più di una partecipata pubblica.
Per quello che riguarda la Pubbliservizi, società in home controllata dalla Città Metropolitana di Catania attualmente gestita in solitudine dal sindaco Metropolitano Salvo Pogliese,
ad inizio febbraio abbiamo dato notizia di un fascicolo aperto dalla Procura della Corte dei Conti che chiede al commissario straordinario Maria Virginia Perazzoli dettagliate spiegazioni in ordine al'affidamento di ben 35 consulenze affidate tra il 2015 ed il 2018, alcune delle quali ancora in corso.
Ora, mentre le tensioni aumentano e si avvicina il momento delle redde rationem con la presentazione dell'ormai famigerato "concordato preventivo" già respinto con motivazioni durissime dal Tribunale Fallimentare, arriva un'altra tegola.
L'argomento è la nomina del "Consulente del Lavoro" che, almeno a detta di uno dei candidati esclusi, pare abbia seguito un iter poco trasparente.
La tegola arriva il 15 febbraio con una pec a firma dell'avvocato Silvia Stella e l'oggetto è tutto un programma: SECONDA DIFFIDA.
I destinatari "per conoscenza", oltre alla Pubbliservizi Spa in Amministrazione Straordinaria, sono la Guardia di Finanza, l'ANAC, il Ministero dello Sviluppo Economico, il sindaco metropolitano Salvo Pogliese, l'ing. Salvatore Branchina nq. di RUP della procedura, la Corte dei Conti, l'Ufficio anticorruzione e trasparenza amministrativa, il presidente del Comitato di Sorveglianza Raffaele Prosperi, il presidente del Consiglio di Amministrazione Giuseppe Molino.
L'avvocato Stella scrive in nome e per conto del dr. Tito Antonio Giuffrida, che della Pubbliservizi in passato è stato consulente del Lavoro e Tributario.
La vicenda comincia il 1 marzo 2019 quando il Commissario Perazzoli avvia una procedura per la selezione di un consulente del lavoro invitando 5 professionisti.
Tra questi il dr. Giuffrida.
Si legge nella nota di (seconda) diffida) che: "il dr. Giuffrida ha presentato un'offerta economica pari ad euro 15.000 annui, che si è rivelata l'offerta economicamete più bassa ", mentrre "la Vostra società ha, senza alcuna motivazione, designato inizialmente il dott. Enrico La Malfa."
In effetti il Comitato di Sorveglianza, presieduto dal presidente Raffaele Prosperi, si è riunito il 9 aprile 2019, presso lo studio romano dell'avv. Perazzoli, decidendo di convocare per il colloquio solo due dei candidati invitati alla selezione e che avevano presentato offerta, i dottori Enrico La Malfa (anche consulente SAC, ndr) e Michele Scacciante.
Alla fine il prescelto risulta essere il dr. La Malfa. L'importo della consulenza non è specificato e tra le delibere pubblicate non lo abbiamo trovato.
Ma non finisce qui.
Infatti, a proseguire nella lettura della "seconda" diffida dell'avv. Stella si apprende che "successivamente è stato revocato l'incarico al dott. La Malfa": e qui nasce un altro problema.
Precisazione successiva alla pubblicazione dell'articolo: riceviamo mail dal dr. La Malfa che chiarisce di non essere stato revocato come affermato nella diffida dell'avv. Stella ma di essersi di propria iniziativa "dimesso dall'incarico conferitogli qualche mese prima".
L'avv. Stella afferma poi che "l'incarico oggi è ricoperto da un nuovo consulente che non solo non ha partecipato alla gara, ma che è stato designato senza indizione di alcun bando, con corresponsione di compenso di circa euro 25,000 annui, di gran lunga più elevato rispetto a quanto offerto dal mio assistito".
Le contestazioni: la selezione originaria indicava come criterio "solo il prezzo più basso"; "la procedura è stata portata avanti in disprezzo della normativa sui Contratti Pubblici"; si sarebbe operato "senza tenere in considerazione i principi di trasparenza e buon andamento della Pubblica Amministrazione (a titolo esemplificativo: non esiste un bando di gara, né altri documenti utili a garantire un corretto utilizzo dei criteri di selezione che, se esistono, non ci sono stati comunicati).
In effetti, noi nel sito trasparenza il banco in questione non lo abbiamo trovato e neanche l'indicazione del consulente del lavoro che sarebbe stato scelto nonostante non abbia partecipato alla selezione e con un compenso nettamente superiore offerto da quelli invitati.
Riepilogando: Pubbliservizi indìce una selezione invitando 5 professionisti, senza spiegazione ne convoca solo due per il colloquio; ne sceglie uno che poi revoca per nominarne un altro che alla selezione non ha partecipato e ottiene un compenso superiore a tutti quelli offerti.
Ma perché l'hanno fatta 'sta "selezione"?
Questo è quanto: almeno ad oggi.