Probabilmente diventerà una storia simbolo di uno dei periodi più assurdi della pubblica amministrazione italiana.
Non si può escludere che possa assurgere nei decenni a venire, (se verranno), a case study nelle università come esempio di assoluta barbarie.
Di quello che doveva essere un magnifico spazio destinato allo sport ed alla bellezza del vivere in armonia, trasformato in incubo senza fine, ce ne siamo occupati più volte ed a molti e già nota l'intera vicenda, sulla quale è bene non spegnere i riflettori perché certe cose non sono giuste. Punto.
Le ultime novità, in negativo, ce le offre uno dei protagonisti di questa incredibile battaglia, Valerio Longo Fiamingo, che sulla sua pagina FB continua ad aggiornare i tantissimi amici e non che seguono la vicenda senza poter fare altro che associarsi all'indignazione che cresce senza tuttavia trovare soluzione.
Ormai da un anno e mezzo quel terreno è stato molto rocambolescaente "acquisito" al patrimonio del comune di Acireale che però lo ha abbandonato al degrado più totale, consentendo peraltro attività del tutto illecite e che si svolgono alla luce del sole ed a conoscenza di tutti.
La domanda che ripetono sempre più persone: "Ma com'è possibile?"