All'incredibile vicenda del parco acquatico, il Cable Park che doveva sorgere ad Acireale, abbiamo già dedicato cinque interventi e continueremo sino a che non sarà chiaro e definitivo cosa è successo e perché.
E soprattutto quale soluzione si possa trovare per non sprecare un'occasione per il territorio.
Abbiamo cominciato lo scorso agosto e con soddisfazione questa brutta storia ha cominciato a suscitare la giusta attenzione.
Non è stato facile descrivere e far comprendere il groviglio di soprusi subiti dalla famiglia che aveva deciso di investire i risparmi di una vita, mettendo a garanzia persino le proprie stesse case per realizare un'opera bella e utile per il territorio.
Per questo ad ottobre abbiamo deciso di dedicargli per intero una delle puntate del nostro SudTalk in diretta, mostrando video, foto e documenti a dimostrare come una pubblica amministrazione, o meglio alcuni suoi "rappresentanti", possano riuscire a diventare i peggiori aguzzini di una famiglia perbene, di poveri illusi sognatori che hanno in testa sano sport e rispetto per l'ambiente non potendo immaginare di trovarsi un ostruzionismo così feroce: gli hanno persino "confiscato" 10 ettari di terreno per una costruzione in legno che la Procura di Catania e il GIP hanno ritenuto del tutto legittima!
Il rumore attorno alla strana storia comincia a farsi forte ed arriviamo a raccontare come il consiglio comunale di Acireale decida di occuparsene con una surreale seduta durante la quale riescono ad impaludarsi ancora di più.
E proprio durante il consiglio comunale il sindaco di Acireale Stefano Alì fa della affermazioni che costringono l'assessore regionale allo Sport Manlio Messina a smentirlo pubblicamente.
L'ultima notizia di cui ci siamo occupati risale allo scorso gennaio con il CGA che, finalmente, ha deciso una mossa che potrebbe rendere giustizia, almeno sul piano amministrativo, disponendo un'accertamento tecnico affidato al Genio Civile di Palermo e che si svolgerà entro il prossimo giugno.
In quell'articolo abbiamo anche raccontato, e merita di essere ricordato, della spericolata mossa dell'avvocatura comunale del comune di Acireale per mettere in cattiva luce la loro controparte: roba indefinibile.
Adesso la novità di queste ore:
fonti interne al comune di Acireale confermano che la polizia giudiziaria ha acquisito gli atti relativi al Parco Acquatico.
BENE, BUON LAVORO!