Eravamo abituati che a far notizia a Catania fosse l'Ordine dei Medici ed Odontoiatri, dove negli ultimi anni è accaduto di tutto, fino agli arresti e interdizioni per i vertici dell'attuale consiglio che però è inspiegabilmente rimasto in carica come nulla fosse: cose catanesi, pazienza.
Certo, nel mondo della sanità in genere è un disastro e per quella siciliana ogni volta che se ne parla come minimo è scandalo, con i migliori che vengono cacciato e quelli meno presentabili più che garantiti, anche nei confronti della magistratura che li interdice senza conseguenze.
Adesso ci si mette anche l'Ordine delle Professioni Infermieristiche, dove per il rinnovo delle cariche catanesi è dovuta intervenire la polizia e sono scattate denunce mica da ridere.
Si parla addirittura di “emergenza democratica presso l'Ordine delle Professioni Infermieristiche di Catania”.
Il gruppo "Ordiniamoci", tramite una nota diffusa dal Segretario Territoriale del sindacato Nursind Salvatore Vaccaro, ha infatti denunciato pubblicamente gravi irregolarità durante le elezioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo, sollevando preoccupazioni sulla trasparenza del processo elettorale e sulla correttezza delle procedure adottate.
Convocazione Elettorale Irregolare
Il primo punto critico riguarda la convocazione dei comizi elettorali, avvenuta con una delibera del Consiglio Direttivo datata 29 luglio 2024.
L'assenza di tale punto nell'ordine del giorno della riunione del 26 luglio 2024, convocata con un preavviso di soli due giorni, è uno degli aspetti più contestati dai consiglieri uscenti che hanno aderito al gruppo "Ordiniamoci".
Secondo il regolamento elettorale, la convocazione deve avvenire con un preavviso minimo di venti giorni tramite posta elettronica certificata (PEC) o, in casi eccezionali, tramite posta prioritaria.
Tuttavia, la scelta del Presidente uscente, Carmelo Spica, di utilizzare esclusivamente la posta prioritaria ha sollevato dubbi sulla tempistica della consegna, considerato anche il periodo estivo di Ferragosto.
Ostacoli alla Partecipazione Democratica
Un altro punto focale della denuncia riguarda le difficoltà riscontrate nella presentazione delle liste elettorali.
Il Presidente ha fissato la presentazione dei documenti necessari tra il 13 e il 22 agosto, senza prevedere alcuna assistenza fisica presso la sede dell'Ordine.
La mancata assistenza del Presidente ha costretto il gruppo "Ordiniamoci" a recarsi in sede il 13 agosto, dove ha incontrato ulteriori ostacoli.
Il rifiuto del Presidente di fornire indicazioni utili e il rinvio al giorno successivo per un incontro con la segretaria ha complicato ulteriormente la situazione, rendendo impossibile la presentazione regolare della lista.
Intervento delle Autorità e Critiche alla Presidenza
Nonostante l'intervento delle autorità di polizia, chiamate a seguito delle gravi irregolarità, il Presidente ha continuato a negare il supporto necessario, fissando gli appuntamenti per l'autenticazione delle firme solo a partire dal 16 agosto.
Questo ha drasticamente ridotto il tempo a disposizione dei candidati per completare l'intero processo, sollevando ulteriori sospetti sulla volontà del Presidente di favorire la propria candidatura e quella dei suoi sostenitori, come avvenuto nelle elezioni del 2020.
Appello alle Autorità Competenti
Alla luce di queste irregolarità, il gruppo "Ordiniamoci" ha richiesto un intervento immediato da parte delle autorità competenti, per garantire trasparenza e regolarità nelle elezioni.
La richiesta è chiara: che i diritti costituzionali dei candidati e degli iscritti all'Ordine non vengano ulteriormente violati, e che il processo elettorale venga condotto nel pieno rispetto delle normative vigenti.
"La situazione presso l'Ordine delle Professioni Infermieristiche di Catania richiede un'attenzione immediata, con l'obiettivo di salvaguardare i principi democratici e garantire un'elezione equa e trasparente.
Ogni tentativo di ostacolare la partecipazione democratica deve essere fermamente contrastato per tutelare i diritti degli infermieri e assicurare la corretta gestione dell'Ordine."
Si rimane interdetti, davvero, nel dover continuare a dare notizie di questo genere, esempi continui di un sistema, quello siciliano, in cui non c'è un solo settore che funzioni, in cui tutto diventa occupazione parassitaria e speculativa, dove a fronte di migliaia di lavoratori, professionisti, imprenditori che continuano a spaccarsi la schiena in condizioni estreme, a gestirne le vite ci si trova gente indefinibile, in un meccanismo al ribasso di competenze e moralità che sembra non trovare limiti.
E quindi, ripetiamo la domanda che abbiamo già posto per gli ordini dei medici come per quello degli avvocati e può valere per tutti: ma perché tutta questa “determinazione” a restare attaccati a queste poltrone?