Avete presente La fabbrica di cioccolato? Willy Wonka, proprietario dell'opificio, annunciò un concorso straordinario: in cinque tavolette di cioccolato, distribuite nei negozi di tutto il pianeta, erano nascosti cinque biglietti d'oro.
Chiunque ne trovasse uno avrebbe avuto l'opportunità di trascorrere un'intera giornata all'interno della fabbrica di cioccolato; i vincitori avrebbero ricevuto in regalo una scorta di cioccolato e caramelle sufficiente a durare per tutta la vita.
A quanto pare, Schifani e il suo entourage tutto – o Umpa Lumpa – hanno preso decisamente ispirazione dal romanzo di Roald Dahl, trasformandolo in una realtà. Unica differenza: anziché vincere una visita in una fabbrica di dolci, si potrà salire sul Sicilia Express.
Veniamo a noi e vediamo che cos'è quest'altra invenzione di questi scienziati.
Il Sicilia Express partirà il 21 dicembre dalla stazione Porta Nuova di Torino, percorrerà l’Italia in 22 ore e arriverà a destinazione, a Palermo e Siracusa. Il ritorno, invece, è previsto per il 5 gennaio.
Il progetto è della Regione Sicilia, in collaborazione con Treni Turistici Italiani, una sottosezione delle Ferrovie dello Stato. L’obiettivo della Regione era chiaro: offrire ai siciliani che vivono lontano un’alternativa più economica ai voli, che durante le festività raggiungono prezzi spesso proibitivi.
Il costo del Sicilia Express varia da 29,90 euro per un posto in uno scompartimento da sei a 129,90 euro per una cabina privata con letto.
Veniamo al pezzo forte: l'orgoglio del governo regionale per il sold out e la dichiarazione di Schifani:
«Orgogliosi di questo successo, formula da riproporre.»
A questo orgoglio, sorpresa e stupore per il sold out, noi rispondiamo così:
Prezzi non proprio convenienti.
Abbiamo qualcosa come 11mila siciliani che lasciano l’isola ogni anno e più di 400mila fuori sede provenienti da Puglia, Calabria e Campania, e si dichiarano orgogliosi e meravigliati per un sold out da 500 posti in un'ora?
Davvero era più semplice vincere un biglietto per la fabbrica di cioccolato che salire sul Sicilia Express.
Questa forse è la presa per il culo del 2024, è il loro dono di Natale, evidentemente.
Potevano fermarsi qui, invece no.
Il viaggio non si limiterà a essere un semplice spostamento: la Regione ha puntato su un’esperienza “immersiva” che include degustazioni di prodotti tipici siciliani, performance artistiche e persino la presenza di una decina di influencer per raccontare l’iniziativa. «I viaggiatori si sentiranno in Sicilia fin dalla partenza», ha dichiarato l’assessore regionale alla Mobilità, Alessandro Aricò.
Esperienza immersiva, sì, ma senza bombola.
Intanto, da siciliani, vogliamo prendere le distanze da questo circo dell’orrore grottesco che non ci rappresenta minimamente. Alla luce del programma di viaggio fatto da influencer, piatti tipici e altri stereotipi, nemmeno gratis dovremmo salirci, quantomeno per dignità e amor proprio.
Però ecco, non si può fare a meno di stare dalla parte del giovane studente di Centuripe andato a Milano per un futuro diverso, dell'operaio di Palagonia andato a Torino per essere pagato di più, del 38enne di Amantea, preso in una scuola al Nord, costretto ad anni di supplenze prima di avere un posto.
Hanno tutto il diritto di comprare quel biglietto, e hanno tutto il diritto di passare quel poco tempo con la loro famiglia, ad ogni costo, perdendo pure la dignità salendo su quel vagone circense.
Gli indecenti, invece, sono quelli che non vogliono lottare -ne lo hanno mai fatto- contro le multinazionali che decidono i prezzi con spregiudicata indifferenza. Quelli che non riescono a calmierare i prezzi e si inventano questi palliativi (o pagliacciate) per non affrontare il problema. E ancora quelli che non hanno fatto nulla per avere una compagnia di bandiera che potesse risolvere anche questo tipo di problemi.
Ma quanto è costato questo viaggio pseudoturistico?
Non proprio due spicci dato che l'esborso della regione è pari a 180mila euro, quindi 360 euro a passeggero (più di qualsivoglia biglietto aereo) e, beffardamente, il servizio non è solo per i residenti in Sicilia.
Insomma, un disastro sotto ogni punto di vista, sia morale che economico; ma non vi preoccupate, cari 400mila poveri diavoli fuori sede, la regione ha in programma di comprarvi una bicicletta per farvi scendere il prossimo natale.