Attendiamo di leggere gli atti dei collaudi
A Catania, in via Cristoforo Colombo, la nuova pista ciclabile è diventata l'ennesima dimostrazione dell'inadeguatezza di questa amministrazione.
Costata la bellezza di 300.000 euro, questa realizzazione non solo restringe la carreggiata, rendendo impossibile il passaggio agevole degli autobus, ma sembra anche essere stata progettata con una superficialità allarmante, senza considerare né le esigenze della città né il contesto urbano.
Chiunque abbia percorso via Cristoforo Colombo di recente si sarà reso conto del caos generato dalla nuova pista ciclabile.
La strada, già congestionata, è stata ridotta a una corsia stretta, dove autobus e mezzi pesanti faticano a districarsi.
La situazione diventa ancor più drammatica durante le ore di punta, quando il traffico si paralizza completamente.
E tutto per cosa? Per una pista che, a dirla tutta, appare poco frequentata dai ciclisti, un dettaglio che evidenzia la totale mancanza di pianificazione nella sua realizzazione.
Un costo ingiustificabile
La cifra spesa – 300.000 euro – grida vendetta.
Alla fine, di cosa parliamo?
Qualche mano di vernice, due cartelli e un paio di transenne.
Perfino la qualità della vernice lascia a desiderare: già sbiadita in alcuni punti dopo appena qualche giorno, si ha l'impressione che non resisterà a lungo all'usura del tempo e delle intemperie.
Non è chiaro come questa cifra possa essere giustificata, a meno che non si voglia ammettere che serviva a spendere frettolosamente fondi del PNRR, senza alcuna logica di utilità per i cittadini.
La pericolosità dell'opera è evidente.
Inserire una pista ciclabile in una strada ad alta densità di traffico come via Cristoforo Colombo significa esporre i pedoni e i pochi ciclisti a rischi enormi.
I marciapiedi sono stretti e spesso invasi dai veicoli in sosta, mentre i ciclisti si trovano a pedalare accanto a mezzi pesanti, in uno spazio che non garantisce sicurezza.
Inoltre, a Catania i ciclisti rappresentano una minoranza trascurabile. In un contesto simile, dove la domanda è praticamente assente, l'investimento appare totalmente privo di senso.
Questa pista ciclabile è l'ennesima testimonianza di una città che si sta trasformando in un laboratorio del disordine urbanistico. Opere realizzate senza un piano, senza una visione d'insieme, senza tenere conto delle reali necessità dei cittadini. Si lavora solo per spendere fondi, con risultati che peggiorano la vivibilità della città e la sua estetica. Catania è sempre più caotica, più invivibile, più brutta.
Le norme sono state rispettate?
La domanda sorge spontanea: questa pista ciclabile rispetta le norme vigenti?
Le linee guida sulla progettazione delle ciclabili prevedono criteri di sicurezza, continuità e integrazione con il contesto urbano. Elementi che, in questo caso, sembrano completamente ignorati.
Catania merita di meglio: opere pubbliche utili, pianificate con intelligenza, che rispondano alle esigenze dei cittadini e non solo a quelle dei bilanci comunali.
Perché ogni euro sprecato in questo modo è un insulto a una città che soffre già abbastanza.
Un progetto mal concepito e mal eseguito, che lascia i cittadini con un’amara sensazione: ancora una volta, si è perso il senso del bene comune.