La signora Pina, con i suoi 84 anni portati benissimo, ex professoressa d'inglese in pensione, ha vissuto una vicenda al limite del tragicomico che evidenzia le criticità e i disservizi della sanità pubblica ormai completamente allo sbando.
Dopo aver atteso pazientemente da giugno ad ottobre un ecocolordoppler, un esame diagnostico cruciale per la sua salute, si è vista annullare l'appuntamento con appena 12 ore di preavviso.
Il motivo? Un errore burocratico del Servizio Sanitario.
Ma attenzione, i più cavillosi potrebbero dire: "eh, ma la burocrazia serve a far ordine nel disordine".
Vero, ma quando è lo stesso ente a sbagliare la procedura?
La signora Pina, attiva e lucida nonostante l'età, si è rivolta all'ASP all'inizio dell'estate per prenotare l'ecocolordoppler, un esame necessario per monitorare le sue condizioni di salute legate a problemi circolatori e alle ossa.
Dopo mesi di attesa, finalmente aveva una data: ottobre.
Già dovrebbe far indignare il fatto che per un ecocolordoppler bisogna aspettare 5 mesi, ma mettiamolo da parte perché è il male minore.
Appena 12 ore prima dell'esame, è arrivata la telefonata che mai avrebbe dovuto ricevere:
"L'appuntamento è stato annullato a causa di un errore burocratico, manca una specifica della diagnosi."
In pratica l'indicazione andava scritta sotto anziché sopra, o forse a destra anziché a sinistra: non si è capito.
Perché giustamente questa sanità non ci vuole solo pazienti, ma dobbiamo essere pure medici e burocrati e correggere gli sbagli dei responsabili.
Nessuna spiegazione dettagliata, nessuna proposta di un nuovo appuntamento a breve termine.
Solo l'invito a ripetere l'intera trafila burocratica per ottenere una nuova prenotazione, con tempi d'attesa altrettanto lunghi.
Come sempre, la sanità è questione privata, ma non nel senso della riservatezza, ma che bisogna proprio rivolgersi ai privati.
Con il rischio di ulteriori complicazioni per la sua salute, la signora Pina si è vista costretta a rivolgersi a un medico - appunto - privato e lì, pagando 50 euro di tasca propria, è riuscita a fare questo controllo.
Perché alla fine, per quanto si possa sembrar cattivi nel dire queste parole, la sanità pubblica è una branca di quella privata; e potremmo andare in giro a gridare ai quattro venti quanto la sanità italiana sia invidiata, stimata e incompresa, ma dobbiamo fare i conti anche con la realtà, con la quotidianità di questa.
Volendo scendere nel dettaglio, l'ecocolordoppler è un esame di routine.
Quello che mancava nel documento non è un dato fondamentale, ma una specifica della posizione che, tra l'altro, era stata già fornita: l'aorta superiore.
Concludiamo con due domande che rivolgiamo direttamente ai responsabili:
Perché prendere un appuntamento senza controllare preventivamente la regolarità formale della prescrizione (ammesso che sia irregolare quella in questione)?
Perché disdire solo 12 ore prima senza consentire quel “soccorso istruttorio” che è previsto persino negli appalti milionari?
Attendiamo risposta, anche perché, non è la prima volta che ci imbattiamo in situazioni del genere.
In calce infatti un avvenimento simile (che abbiamo trattato e concluso con successo) avvenuto più di un anno fa.