Fenomeno padel. Nei mesi, drammatici, della pandemia di titoli così ne abbiamo visti a bizzeffe. Tutti hanno, anche solo una volta, provato il padel. Solo gli armadi e i ripostigli degli italiani sanno quanti borsoni con racchetta e completino sono riposti ormai da tempo, ormai pieni di polvere. Era prevedibile. Come tutti i fenomeni italiani c’è un inizio e c’è anche una fine. Ma anche in quelli che sono fenomeni del momento è necessaria una base che permetta, all’amatore di turno, di giocare e divertirsi. Una base fatta di imprenditori che hanno investito enormi risorse per costruire campi o per trasformare i vecchi campi da tennis e da calcetto in campi da padel, ma anche di istruttori e maestri e di lavoratori del settore.Â
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In un mondo sportivo fagocitato dal calcio e dai calciofili, la bravura di chi investe nei fenomeni, sportivi, del momento è farsi trovare pronto quando il fenomeno si normalizza. Ed è quello che è accaduto a chi ha investito tempo e denaro nel padel.Â
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A inoltrarci in questo mondo è Antonio Amore, giocatore di alto livello (ha disputato la Serie A), maestro e adesso presidente di quello che è il circolo padel più antico (antico si fa per dire ) di Catania: il Mas Padel Center.Â
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