“Come sindaco devo preoccuparmi della buona manutenzione delle strade di campagna; come poeta, preferirei che fossero trascuratissime.”
Tra le tante e attuali frasi dello scrittore e aforista francese Jules Renard, in molti casi è questa, riportata sul suo “Diario”, a sembrare la più applicata.
Sindaci o poeti
Prima che il dicembre del 2023 si concluda, l’allora sindaco del comune di Motta Sant’Anastasia, Anastasio Carrà, dà agli abitanti una lietissima notizia: la cittadina della provincia catanese sarà uno dei nove centri siciliani a poter usufruire di risorse economiche, per una somma di circa 300.000 euro, da destinare all’adeguamento degli impianti sportivi.
Alla gioia del primo cittadino leghista si accompagna, giustamente, un sentito ringraziamento per l’impegno assunto dal governo “che dimostra la massima attenzione alle necessità dei territori”.
“Con questo stanziamento”, fa sapere Carrà alla presenza di alcune testate giornalistiche, “sarà possibile restituire alla massima fruizione lo stadio, che potrà vantare non solo di nuove tribune ma anche di un nuovo campo in erba sintetica, a beneficio di tutti i cittadini e degli sportivi”.
Di proprietà comunale, lo stadio in scalpitante attesa del restyling è sito nella periferia ovest di Motta Sant’Anastasia, tra Contrada Terre Nere e Via Antonino Francaviglia, e il fermo desiderio di rinascita che lo avvolge è purtroppo legato ad un passato un po’ barcollante.
In effetti, secondo quanto attesta il sito ufficiale del comune, la storiografia dell’impianto evidenzia l’apertura ufficiale anche ai singoli cittadini, nel lontano 6 aprile 2010, oltre ad alcune associazioni polisportive dilettantistiche come l’A.S. Sant’Anastasia e la Pegaso 2001; nello stesso periodo, però, è in vigore un’autorizzazione di agibilità solo parziale e provvisoria riguardante il campo da calcio, la pista di atletica leggera e gli spogliatoi, nonché l’assoluto divieto di utilizzo della tribuna e dei locali adiacenti.
Nello stesso 2010, il Municipio annuncia di star pianificando degli interventi di manutenzione per migliorare la fruibilità dell’impianto, grazie all’invio all’assessorato regionale del Turismo, Sport e Spettacolo di una formale richiesta per accedere ad un mutuo di 500.000 euro, senza interessi.
Finalmente, dopo più di dieci anni di chiaroscuri, le dichiarazioni del sindaco Carrà fanno apparire la rigenerazione dello stadio di Via Francaviglia come un lucidissimo sogno a portata di sportivi ed amatori.
Ma, come in una poesia, in cui il poeta deve lasciar spazio alle parole, anche i sindaci prima o poi si ritrovano a dover passare il testimone.
Il 10 giugno 2024, a seguito dei risultati elettorali, la fascia tricolore passa infatti da Carrà al suo fedele ex assessore, Antonio Bellia.
Una lenta rigenerazione
Ad inizio agosto 2024, si dà effettivamente il via al progetto di rigenerazione della struttura sportiva comunale, per garantire la pratica di attività come il calcio, il rugby e il cricket, grazie alla messa in opera di un ampio manto in erba sintetica e all’apposizione delle necessarie attrezzature e segnature.
Il sano proposito alla base dei lavori, affidati all’impresa Urbem s.r.l. per un ammontare di quasi 450.000 euro, non può che essere “rimuovere gli squilibri economici e sociali” in una zona che appare molto più distaccata dal centro urbano rispetto a quanto non sia nei fatti.
A testimoniarlo sono proprio le vie che circoscrivono l’impianto, che aspettano un destino simile e, probabilmente, invano.
Ma, per la poesia, questo e altro.
A distanza di non più di un paio di mesi da quella che dovrebbe essere la data di conclusione dei lavori, lo stadio di Motta Sant’Anastasia si presenta ancora svestito, come in sospensione.
Non è che forse c’è un po’ troppa poesia nell’amministrare?