Ignazio Marino cita testualmente la misura di custodia cautelare dell'Operazione “Iblis”, in cui si riconosce l'esistenza di rapporti diretti e indiretti fra i Fratelli Lombardo e Cosa Nostra. Demolisce il PDraffa di Cracolici, Lumia e Lupo e lancia la sfida: il PD deve fare la cosa giusta, non la più conveniente. «La possibilità di avere i voti dell'Mpa in Parlamento non può essere una giustificazione per sostenere un governo il cui Presidente è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Sono in gioco i valori fondativi del partito». Ignazio Marino lo ripete più volte. Per il Senatore e chirurgo del PD è una questione di principio. La distanza dalle posizioni di Beppe Lumia, Antonello Cracolici e Giuseppe Lupo, a ventiquattr'ore dal referendum di Caltagirone, precipita in una voragine. La base del PD ha lasciato soli Raffaele Lombardo e i vertici regionali del partito, a cominciare da Giuseppe Lupo. Mi limito ad usare non parole mie, ma quelle della Procura di Catania. Negli atti con cui richiede la misura di custodia cautelare per una serie di individui in Sicilia, nel foglio N°167, che si intitola “Rapporti fra Cosa Nostra e i fratelli Raffaele e Angelo Lombardo” dice testualmente: “Gli atti d'indagine eseguiti e gli elementi acquisiti nell'ambito di altri procedimenti, poi confluiti nel presente procedimento, consentono di provare in punto di fatto l'esistenza di risalenti rapporti diretti e indiretti degli esponenti di Cosa Nostra della provincia di Catania con Raffaele Lombardo e con Angelo Lombardo”. Io penso che questa frase metta la parola "punto" ad ogni discussione. E mi aspetto un ravvedimento da parte degli orgasnismi regionali. In cosa potrebbe consistere? Magari domani potrebbero annunciare- sarebbe salutare per tutti- la convocazione di un referendum su tutto il territorio siciliano, per sottoporre a simpatizzanti e iscritti questa scelta. Sono convinto che il 95% dei votanti si pronuncerebbe contro. Senatore Marino, Bersani dovrebbe pronunciarsi sul caso Sicilia, dando un seguito alle richieste della base commissariata, oppure deve continuare a lasciar fare? Dinanzi a un segnale così chiaro, ad una partecipazione così cospicua al referendum, e di fronte ad un'indicazione così netta, Bersani non può fare a meno di far valere le sue indicazioni sui vertici regionali. E' vero quel che dice Lupo, il PD ha un'idea di partito moderno e federale. Tuttavia, ci sono alcuni principi di carattere fondativo che non possono essere affidati alle regioni. Sul sostegno a Lombardo, i promotori del referendum di Caltagirone chiedono la convocazione di un congresso regionale straordinario. Il Pd deve avere un disegno da proporre alla società. In una regione con problemi importanti come quella siciliana, sorprende e anzi indigna che, a poco tempo di distanza dal confronto elettorale fra Anna Finocchiaro e Raffaele Lombardo, con la presentazione agli elettori di un programma improntato a trasparenza e legalità- soprattutto all'interno della Pubblica Amministrazione- si arrivi a sostenere un Governatore che la Procura Distrettuale antimafia di Catania ha indicato nei suoi atti come persona che ha avuto rapporti con esponenti della criminalità mafiosa. Il Pd non può sostenere un uomo che è oggetto di indagini per reati così gravi. I vertici regionali hanno preferito commissariare questa realtà, a poche ore dal voto. E' una scelta non solo sbagliata, ma pericolosa. Il Pd deve essere il partito della legalità e della trasparenza. E' sbagliato sostenere Lombardo, anche se magari potrebbe apparire conveniente. Penso che il mio partito debba contraddistinguersi come la forza che fa sempre la cosa giusta, piuttosto che la più conveniente. Enrico Sciuto