L'indagine è denominata “Padrini 3”.
Svela la seconda fila della Cosa Nostra, quella che si occupa degli affari e del riciclaggio, ed i suoi rapporti con ambienti imprenditoriali e professionali che rivelano scarsi scrupoli nelle frequentazioni.
Al centro della fitta rete di relazioni, lo abbiamo già visto, Giorgio Cannizzaro della famiglia “Cavadduzzu”, poi passato ad occuparsi degli interessi della famiglia Santapaola-Ercolano.
Già arrestato nel 2009, la sua caratura criminale difficilmente poteva risultare ignota a chi lo frequentava, men che meno a chi ci faceva affari.
Leggiamo tra gli atti: ”Tra gli affari cui il Cannizzaro si dedica è certamente da annoverare quello legato alla realizzazione di impianti fotovoltaici, attività altamente remunerativa e con prospettive davvero allettanti. Nella circostanza, l'indagato allaccia contatti con Angelo Salvatore e col figlio di questi Andrea, con il biancavilloto Aiello Alfredo, ambiguo personaggio con alle spalle precedenti giudiziari per reati in materia di sostanze stupefacenti e con il dottor Russo Alfio, nato a Catania il 19 luglio 1962, il quale, attualmente, riveste la carica di sindaco del comune di Zafferana Etnea”.
Il 9 febbraio 2009 viene intercettata una telefonata intercorsa tra Aiello Alfredo e il sindaco di Zafferana Alfio Russo.
I due concordano un appuntamento per il lunedì successivo, 16 febbraio, per recarsi assieme prima a Maniace e, successivamente, a Salemi (Trapani) da Angelo Salvatore.
E chi è Angelo Salvatore?
“Il salemese Angelo Salvatore – leggiamo nel rapporto dell'Arma- inteso “Cagnolazzo”, classe 1949, indicato dai carabinieri di Trapani, quale elemento di spicco della famiglia mafiosa di Salemi, inquadrata nel “Mandamento” di Mazara del Vallo, nonchè come grosso trafficante internazionale di stupefacenti”.
I militari quindi, considerato lo spessore degli interlocutori, decidono di svolgere un servizio di pedinamento nella giornata dell'appuntamento.
Attendono che il sindaco Russo esca dalla propria abitazione alle ore 7,20 a bordo della sua BMW X 5.
Lo seguono sino all'uscita di Biancavilla, dove “in evidente attesa” si trova Aiello Alfredo.
Aiello parcheggia la sua Saab e sale sull'auto del sindaco Russo.
Il pedinamento, con varie macchine civetta, prosegue sino a Maniace dove la coppia Russo-Aiello imbarcano una terza persona, sconosciuta ai militari.
A quel punto, i militari decidono di procedere ad un fermo di controllo della vettura, accompagnando i tre in caserma per poter procedere all'identificazione.
Nel corso del controllo, in una borsa di pelle riferibile al sindaco Russo i militari rinvengono copiosa documentazione relativa a fideiussioni bancarie milionarie, operazioni di leasing, depositi di risparmio costituiti in pegno, certificazioni regionali, locazioni finanziarie.
Tutti questi atti e conversazioni risultano acquisiti all'indagine “Padrini 3”, ma ciò che più lascia perplessi è rappresentato proprio da simili frequentazioni e cointeressenze intrattenute da un sindaco della repubblica.
Si potrà dire che il sindaco Russo svolge la professione di dottore commercialista, ma l'obiezione sarebbe immediata: con "Cavadduzzu", il "Cagnolazzo" di Salemi e il pregiudicato di Biancavilla?
Possibile che la Prefettura di Catania ritenga normali simili frequentazioni di un Ufficiale di Governo?