La Croce Rossa catanese è da qualche tempo gestita da un giovane politico della destra che fa riferimento alla corrente neoberlusconiana degli onorevoli Pogliese-Catanoso.
Si tratta di Stefano Principato, prima commissario ed ora presidente provinciale dell'organizzazione umanitaria con sede in via Etnea a Catania.
Principato, oltre all'incarico in Croce Rossa, risulta anche presidente del consiglio comunale di Fiumefreddo.
Ma non è tanto il doppio incarico a coinvolgere nelle polemiche il giovane bi-presidente, che di mestiere pare faccia l'autista del 118, quanto l'uso, a dire di alcuni, alquanto disinvolto di una autovettura con targa CRI.
Nei giorni scorsi su alcuni organi di stampa sono state pubblicate fotografie che ritraevano l'autovettura in transito in corsie preferenziali, supponendone un abuso, e persino parcheggiata in maniera gravemente irregolare, con ciò denunciando un pessimo esempio da parte di chi rappresenterebbe una Istituzione così benemerita.
SUD ha approfondito la vicenda ed in effetti è emerso un quadro ben più complicato rispetto a semplici, per quanto deprecabili, infrazioni al codice della strada.
Intanto, la tipologia della macchina acquistata per conto della Croce Rossa.
Si tratta di un SUV Land Rover 4x4 con cilindrata 2.200 mentre il regolamento interno prevede l'utilizzo di vetture con una cilindrata massima di 1.600 c.c.
La vettura risulta acquistata nel luglio 2013, usata e con 5.000 KM di percorrenza, per la somma di 18.500 euro.
In appena due mesi avrebbe percorso circa 7.000 km e risulta affidata in uso pressochè esclusivo al presidente territoriale Principato.
Il chilometraggio eccessivo e le segnalazioni da parte di alcuni volontari circa il fatto che il presidente Principato, in violazione della normativa interna, usasse la vettura della Croce Rossa quotidianamente per spostamenti personali ed in particolare dal proprio domicilio di Fiumefreddo, hanno fatto scattare una ispezione da parte dei vertici regionali della Croce Rossa condotta dal Direttore Generale in persona e sui cui esiti non risultano ancora notizie.
Il presidente regionale della Croce Rossa, avvocato Rosario Valastro, ha confermato ai microfoni di SUD di essere a conoscenza della vicenda e dell'ispezione, aggiungendo che nel caso fossero confermate le segnalazioni circa l'uso personalistico di beni della Croce Rossa, non esiterebbe a denunciarli alla procura della repubblica. Il presidente Valastro in proposito appare durissimo e determinato: "Io non tollero che chi indossa l'emblema della Croce Rossa abusi del suo utilizzo".
Da informazioni raccolte da SUD, e ne diamo atto, risulta che il presidente Valastro non gode di nessuna auto di rappresentanza e raggiunge in pullman la sua sede di Palermo.
Il presidente Valastro riferisce anche di aver appreso che il dirigente provinciale Principato avrebbe fornito pubbliche risposte alle accuse lanciatigli su un quotidiano catanese.
In effetti dalla lettura della risposta, che riportiamo integralmente nell'allegato PDF in calce, non pare siano fugati nè smentiti i dubbi sull'utilizzo personale e disinvolto della vettura della Croce Rossa ed anzi tra le righe di altro intervento postato dal presidente Principato su Facebook, si riscontrano vere e proprie minacce ad alcuni volontari che sono intervenuti sulla vicenda chiedendo chiarezza.
Attendiamo di poter dare notizia che l'autorevolissima organizzazione internazionale dimostri la necessaria trasparenza sanzionando eventuali abusi autoreferenziali.
L'INTERVENTO TELEFONICO DEL PRESIDENTE REGIONALE DELLA CROCE ROSSA SICILIANA AVVOCATO ROSARIO VALASTRO
Polemiche a Catania per l'uso disinvolto dell' auto. Confermata ispezione degli organi regionali. VIDEOINTERVISTA
Autore
Al Marten
Titolo Video
ROSARIO VALASTRO CROCE ROSSA
Allegati