Nei giorni scorsi abbiamo trattato un caso proposto da altre testate giornalistiche sulla gestione della Croce Rossa etnea.
Sembrava in realtà un episodio circoscritto all'utilizzo improprio di alcuni mezzi in proprietà alla Croce Rossa, ma quello che sta emergendo, anche grazie ai numerosi commenti dei nostri lettori ed alle segnalazioni che stiamo ricevendo in redazione, è probabile meriti un più attento esame nelle sedi più opportune.
E del resto, lo stesso presidente regionale della CRI, avv. Rosario Valastro, si era dichiarato ai nostri microfoni deciso ad approfondire la questione e pronto a rivolgersi alla procura qualora avesse verificato "abusi nell'utilizzo dell'emblema dell Croce Rossa".
Ora, pare che un'indagine interna sia stata aperta, che alcuni provvedimenti siano già stati presi e si attende che gli organi preposti al controllo non si limitino a pregiudiziali "solidarietà" di corpo che rischierebbero di coinvolgere tutta l'organizzazione nel caso in cui eventuali abusi venissero confermati.
Noi ci limitiamo a seguire il filo della cronaca per ciò che può riguardare il pubblico interesse in merito alle vicende che riguardano una importante organizzazione internazionale.
L'uso quanto meno "spericolato" di mezzi della Croce Rossa lungo le vie cittadine è ampiamente provato dale foto giunte in redazione e pubblicate anche dalle altre testate.
Quella che segnaliamo oggi ritrae il famoso SUV parcheggiato nella centralissima via Etnea in senso contrario ed in sosta vietata: rispetto della legalità, zero.
Ma questo potrebbe anche essere considerato del tutto veniale se alcuni dei commenti in calce al precedente articolo non ci avessero fatto approfondire l'intera questione.
Intanto ci è stato fatto notare come il presidente provinciale Principato abbia ritenuto di mentire nelle sua missiva di risposta al quotidiano La Sicilia allorquando afferma che la Croce Rossa non si avvale di finanziamenti pubblici, facendo quasi intendere con questa affermazione, peraltro ovviamente falsa, che in quanto "associazione privata" in Croce Rossa si possa fare ciò che si vuole.
In realtà, proprio una vettura utilizzata dalla Croce Rossa pare sia stata acquistata, e proprio su richiesta espressa del signor Principato, con un contributo di 8.800 euro da parte della provincia regionale di Catania, che ha liquidato la somma nel 2012.
Quindi, almeno un contributo pubblico c'è!
La girandola che fanno queste somme, almeno queste, non è ancora chiaro in quanto coinvolgerebbe i comitati di Fiumefreddo, Giarre ed Acireale e dove in realtà siano finiti nessuno ancora è riuscito a capirlo.
Tra l'altro la determina di liquidazione è del luglio 2012 per una fattura di acquisto della vettura del...febbraio 2012.
E guarda caso questo contributo viene concesso proprio per una vettura!
E guarda caso proprio per una vettura utilizzata presso il comune di Fiumefreddo!
E guarda caso nel comune di Fiumefreddo, dove questa vettura opererebbe, il presidente della Croce Rossa è anche presidente del Consiglio Comunale.
E guarda caso, a dare credito alle tante segnalazioni e commenti, ad utilizzare questa vettura sarebbe niente meno che la madre del presidente della Croce Rossa-presidente del Consiglio Comunale e che tale servizio sarebbe relativo alla distribuzione di farmaci e ad altre necessità di sicura appetibilità per chi ogni tanto deve anche cercarsi voti sul territorio!
Allora pare proprio legittima la domanda che pongono diversi volontari: al servizio di cosa o di chi si è ridotta ad essere la Croce Rossa di Catania?
E' ragionevole pensare che interessi politici, se non proprio personali, stiano prevalendo nella gestione della benemerita organizzazione?
Ed è possibile che tali interessi, oltre che limitarsi all'utilizzo di semplici vetture e servizi con intenti anche solo indirettamente clientelari, possa anche coinvolgere, come segnalato da alcuni nostri commentatori, persino la gestione del servizio presso il CARE di Mineo e le relative assunzioni di personale?
Ma tutto questo, al di là dei rilievi su altri piani, è compatibile con i principi della Croce Rossa Internazionale?
SUD ha offerto, chiamandolo più volte, al giovane bi-presidente Stefano Principato l'opportunità di chiarire i dubbi sollevati ma ha ritenuto di limitarsi alla minaccia di chiarire la questione in altre sedi.
Attendiamo che queste "sedi", che ben conosciamo e stimiamo, si attivino presto..
Il caso del SUV pare sia solo la punta del solito iceberg…