Il 4 ottobre 2010 SUD ha pubblicato un articolo dal titolo eloquente: "Unict: 15 dirigenti ci costano 2 milioni l'anno". L'eco fu notevole, apprendere che vi fossero decine di incarichi dirigenziali da 150.000 euro lasciò molti perplessi, anche in considerazione dei risultati del nostro Ateneo e del confronto con le altre Università italiane: i dirigenti catanesi pare guadagnino di gran lunga più dei colleghi di ben più titolate università italiane. Le valutazioni emerse con l'articolo e il successivo dibattito interno all'università non hanno lasciato indifferente il nuovo Rettore Giacomo Pignataro che infatti, in data 7 marzo 2014 decide, con nota 27191, di rivolgersi all'Avvocatura dello Stato per un parere circa la "legittimità degli atti di conferimento degli incarichi dirigenziali di prima fascia." L'Avvocatura risponde prontamente e con una lunga e motivata relazione, in data 27 marzo, con parere a firma dell'Avvocato Distrettuale Maria Nicotra ed estensore l'Avvocato dello Stato Domenico Maimone. I toni, per quanto garbatamente istituzionali, sono durissimi nei confronti di una gestione dell'Ateneo che viene addirittura definita "autoreferenziale". Ricorda subito l'Avvocato dello Stato che la decisione di trasformare i dirigenti di seconda fascia dell'ateneo in dirigenti di prima fascia era già stata contestata in data 28.10.2009 dal Collegio dei Revisori dei Conti della stessa Università. L'Avvocatura rileva che "l'Università di Catania è l'unico Ateneo in Italia che ha ritenuto di poter conferire a dirigenti di ruolo di 2° fascia incarichi dirigenziali di livello generale." La domanda che si fanno in ambito universitario è perchè mai questa "fantasia"? Dopo aver esaminato con dovizia di riferimenti tutta la normativa specifica, l'Avvocatura conclude affermando che "l'Università di Catania non poteva conferire incarichi di livello generale o equivalente (o di prima fascia) perchè, alla radice, non poteva istituire strutture complesse in deroga ai principi e criteri fissati dalla legge. Si raccomanda di rivalutare la posizione assunta sull'argomento da codesto Ateneo, adeguandosi alle indicazioni e direttive giunte dagli Organi di vigilanza e controllo." Gli effetti di questo parere pare possano essere molteplici. Intanto viene messa in discussione la legittimità di tutte queste "promozioni" che hanno ovviamente comportato un aumento del costo di questo personale che potrebbe configurarsi come vero e proprio danno erariale per milioni di euro e che andranno ovviamente recuperati. Occorrerà anche capire a quale pubblico interesse si siano orientati gli amministratori che nel 2009 hanno deliberato questa "riorganizzazione" non prevista dalla legge ed anzi da questa addirittura vietata. Anche questa valutazione potrebbe aprire nuovi scenari, dovendosi valutare, in assenza di uno specifico interesse pubblico, se il notevole vantaggio patrimoniale e di posizione, cui hanno potuto godere i pubblici funzionari promossi contra legem a dirigenti di prima fascia, possa intendersi come vero e proprio reato di abuso. Resta anche da chiarire la posizione dell'attuale Magnifico Rettore, Giacomo Pignataro, che oggi chiede il parere, ma risulta aver votato senza obiezioni la delibera 398 del Consiglio di Amministrazione del 26 giugno 2009 con cui venivano assegnati gli incarichi di dirigenti di prima fascia ritenuti illegittimi sia dai Revisori dei Conti che dall'Avvocatura dello Stato. L'impressione,ca giudicare dalle notizie da noi pubblicate e riportate in calce, pare stiano aprendo momenti molto complessi per un Ateneo che dovrebbe concentrarsi di più sulle esigenze dei suoi studenti, sui loro risultati e sulle prospettive piuttosto che perdersi in premialità autoreferenziali a spese pubbliche e diatribe di potere che nulla giovano alla città.
Costano 2 milioni di euro l'anno e sono tutti di prima fascia, il Rettore Pignataro chiede parere all'Avvocatura dello Stato, dimenticando... Autore redazione SUD Catania Allegati Allegati Allegati Allegati