La Polizia di Stato di Ragusa - Squadra Mobile – unitamente alla Compagnia dei Carabinieri di Modica ed alla Tenenza della Guardia di Finanza di Pozzallo, ha eseguito il fermo di WRIGHT Oris nato in Nigeria il 20.12.1990 in quanto, insieme ad altri soggetti presenti in Libia, al fine trarne ingiusto ed ingente profitto (faceva pagare 3000 euro a persona per la traghettata), compiva atti diretti a procurare l'ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari di varie nazionalità. L’arrestato ha condotto dalle coste libiche a quelle italiane una fatiscente imbarcazione carica di migranti di diverse nazionalità e tra loro numerosissimi minori anche neonati. Nell’ambito dell’attività denominata Mare Nostrum, finalizzata a rinforzare le attività in mare nel contesto del quadro nazionale di controllo dei flussi migratori, alle ore 16.45 del 07.04.2014, a seguito di disposizioni ministeriali, la nave Sirio della Marina Militare italiana dirigeva per l’investigazione di un contatto di un natante con a bordo un cospicuo numero di migranti presumibilmente proveniente dalle coste libiche. Alle ore 17.25 la nave Sirio avvistava l’imbarcazione di colore blu e bianca, priva di bandiera o di altra sigla identificativa con a bordo circa 200 persone. Nelle ore successive venivano effettuate tutte le altre procedure che hanno permesso il recupero di tutti i migranti dell’imbarcazione clandestina:196 compresi 9 donne e 6 bambini. Giunti presso il porto di Pozzallo gli investigatori sono riusciti, al momento dello sbarco, ad individuare lo scafista ed i migranti disposti a “rompere il silenzio” per riferire delle condizioni disumane imposte dai trafficanti per raggiungere le nostre coste. I migranti narravano di essere partiti qualche giorno prima ma non riuscivano a ricordare quando poiché provati dalla traversata. Dopo aver soccorso ed assistito i migranti, la Polizia di Stato iniziava le procedure di identificazione e di intervista dalle quali emergeva la loro paura per la presenza dello scafista ancora tra loro. Con un’attenta opera di convincimento alcuni migranti hanno infine vinto la paura di essere oggetto di ripercussioni da parte dell’organizzazione criminale e riferivano alla Polizia Giudiziaria del gruppo interforze che si occupa delle indagini (Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Carabinieri), le modalità del loro viaggio della speranza e dei rischi occorsi durante la traversata. Le indagini durate oltre 48 ore continuative, hanno permesso di sottoporre a fermo di indiziato di delitto l’autore di un reato così grave, per il quale centinaia sono i migranti morti durante le traversate per raggiungere le coste italiane. Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, l’arrestato è stato condotto presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea. redazione SUD di Ragusa