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Raciti a Sudpress: “Da Crocetta solo proclami. Vogliamo che il Pd sia rappresentato"

24-06-2014 21:47

antonioloverde

Cronaca, crocetta, pd, sicilia catania, Irsap, li destri, export, milano, qatar,

Il segretario Pd: "basta con la compravendita dei deputati”


 



 



di Mauro Sarrica





 



 



 



 



Il segretario del Pd siciliano, Fausto Raciti, si scaglia senza mezzi termini contro l’operato del presidente della Regione, Rosario Crocetta. Parole forti, quelle del rappresentante del partito democratico nell’Isola che ha dichiarato nelle ultime ore “di essere pronto ad essere sfiduciato” qualora il suo partito continui a sostenere l’attuale azione di governo.



A mettere un altro po’ di benzina in questa situazione si aggiunge, poi, il fatto che domenica scorsa Crocetta ha riunito in un incontro a Tusa, nel messinese, tutte le anime del partito, ad eccezione proprio dei cuperliani, tra cui appunto  Raciti.



Per capire a 360 gradi i possibili risvolti futuri intorno a tale querelle, Sudpress ha raggiunto in esclusiva proprio Fausto Raciti, che ha analizzato in tutta la sua totalità i temi oggetto di discussione con il governo regionale:



 



Segretario, non è che per caso ci è rimasto male nel non essere stato invitato all’incontro di domenica?



“Per nulla, non è questo il punto. Il fatto evidente è che Crocetta con questi suoi comportamenti sta cercando sempre più di dividere il Pd, anziché unirlo e compattarlo”.



 



Cosa contesta in particolare al presidente della Regione?



“C’è in atto semplicemente un gioco al momento mirato a dividere il partito, a ragionare in termini di correnti interne. Non c’è un ragionamento formulato intorno ad un’azione coesa di governo. Sembra che il modo migliore per governare sia quello di spaccare il Pd…”.



 



In poche parole sostiene che ci sia una chiara mancanza di programmazione…



“E’ questo il quadro che emerge. Non si può governare una Regione alla giornata, pensando a conquistare di volta in volta questo o quel deputato per garantirsi una maggioranza. Non si può andare avanti in questo modo, ragionando secondo una logica di geometrie variabili che mette a rischio le riforme e non guarda né al bene della Sicilia e neanche a quello del Pd”.



 



Il suo ragionamento forse va collegato al fatto che non vi sentiate rappresentati pienamente nella Giunta di governo. E’ da intendersi anche in questo modo?



“Non è tanto il fatto di avere o meno uno o due assessori di area presenti in Giunta. Tantomeno aggiungere un pezzo ad un altro. Qui il problema è che il partito democratico non è presente nella Giunta di Governo. E questa situazione non è più sostenibile. Quindi è opportuno che cambi in fretta tale scenario. Il Pd deve essere degnamente rappresentato. Gli accordi stabiliti in partenza, prima della formazione del nuovo esecutivo, non sono stati rispettati”.



 



Rimanete fiduciosi in tal senso?



“Noi auspichiamo un netto e deciso cambio di passo. Cercavamo di costruire un percorso comune ma al momento non ci è stato reso possibile. Il dialogo resta aperto da parte nostra. Vorremmo, però, assistere a fatti concreti più che alle parole e a continui e vani proclami”.



 



Un cambio di passo che dovrebbe riguardare in particolare determinati settori della Sicilia.



“Certo. Ci sono settori a tal proposito che aspettano di capire il percorso di transizione che porti alla riforma, soprattutto quello della Formazione che versa in condizioni disastrose. Poi c’è la spesa pubblica che diminuisce, il tema relativo alla programmazione economica che ancora non viene neppure minimamente affrontato. Un tema, questo, che non può essere certo portato avanti con particolari interessi di maggioranza e quantomeno essere oggetto di improvvisazione”.



 



Ci pare di capire, quindi, dalle sue parole, che questo governo abbia fatto poco al momento…



“I risultati sono sotto gli occhi di tutti. La corsa ad accaparrarsi questo o quel deputato, piuttosto che attuare concretamente determinate riforme, ha portato soltanto ad una situazione di grande impasse attorno alla Sicilia, di grande incertezza. Con maggioranze trovate ad hoc, di volta in volta, si sa con quali riforme si entra, per votarle, ma poi non si sa con quali leggi si esce….”.



 



La sua critica, in merito a ciò, è rivolta anche a dirigenti interni al Pd?



“Dico solo che alcuni componenti del partito hanno avallato questo tipo di atteggiamento e di conseguenza ne sono diventati complici”.



 



A questo punto quali sono le sue intenzioni per l’immediato futuro, che provvedimenti verranno presi?



“Sarà convocata presto la direzione regionale del partito. Lì capiremo e analizzeremo tutte queste situazioni a fondo e si prenderanno le opportune soluzioni. Così non si può andare avanti. Lo dico per il bene dei siciliani e di questa Regione”.



 



 


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