Prima la Prefettura di Roma e poi quella di Caserta hanno notificato alla Ecocar, società del gruppo Deodati, un’interdittiva antimafia. Il Comune di Caserta sta dunque provvedendo a sospendere la prosecuzione dell’appalto in capo alla ditta di Deodati mentre a Roma si è instaurato un conflitto tra Prefettura e TAR. L’impresa della famiglia Deodati, quindi, viene così coinvolta nelle indagini sulle infiltrazioni mafiose nella gestione dei rifiuti. D’altra parte la Commissione parlamentare di indagine sui rifiuti, soffermandosi su Angelo Dedodati, che della Ecocar è patron indiscusso, lo disegnava come un personaggio con “complessi ed intricati interessi nel settore del ciclo dei rifiuti: con un ruolo dietro le quinte controlla direttamente o indirettamente numerose aziende tramite una rete di partecipazioni. Di questo intreccio farebbero parte la società LatinaAmbiente, privata e pubblica sempre per il Comune di Latina al 51 percento, e la Ecoambiente che gestisce la discarica di Borgo Montello”. Nei passaggi successivi la Commissione ricordava che “titolare” del servizio di bonifica della discarica risultano una serie di imprese tra le quali la Ipi di Deodati per un totale di circa 16 miliardi di vecchie lire. Ipi srl, oggi facente parte del gruppo Ecocar, il cui liquidatore è il figlio di Angelo, Antonio. E qui arriviamo al punto che ci interessa; ed infatti, Antonio Deodati risulta essere il referente, in sede di aggiudicazione dell’appalto bandito dal Comune di Catania, per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, dell’ATI Ipi-OIKOS, e cioè del raggruppamento delle ditte gestite dalle famiglie Deodati e Proto. Ora, la domanda sorge spontanea: com’è possibile che Deodati sia colpito a Caserta da interdittiva antimafia ed a Catania continui a gestire l’appalto già al centro di numerose inchieste della Magistratura? Le Prefetture non dipendono tutte dal Ministero dell’Interno? La Prefettura di Catania come intende agire? Ed il Comune di Catania cosa farà, con il sindaco Bianco e con un assessore, D’Agata, alla legalità? Catania è porto franco o seguiranno azioni immediate?