Un numero incredibile di emendanti sta per "distruggere" il testo presentato dalla Giunta che dovrebbe regolamentare la possibilità dei locali privati di utilizzare il suolo pubblico con tavoli ed arredo esterno. Da un lato i privati, dall'altro i cittadini del centro, una situazione di difficile equilibrio e confusione in cui la giunta "emenda" sé stessa presentando anch'essa ulteriori modifiche di Mattia S. Gangi Potrebbe sembrare una delle tante piccole questioni amministrative che una grande città del Sud si appresta ad affrontare nel corso della sua regolare attività, ma guardandola più da vicino l'approvazione del regolamento sui cosiddetti "dehors" rappresenta un passaggio estremamente rappresentativo del modo di fare politica della nostra città. Prima di tutto perché ad entrare in conflitto in modo netto sono da un lato gli interessi economici dei privati, i proprietari e gestori dei tanti bar e pubs che popolano il centro storico, e dall'altro il sacrosanto diritto dei cittadini residenti di poter vivere in un ambiente tranquillo. Proprio per questo tra poche ore la seduta del Consiglio comunale sarà teatro di un agguerrito dibattito tra maggioranza, opposizione e Giunta. Sono infatti previsti ben 150 emendamenti che di fatto metteranno in discussione ed in seria difficoltà l'approvazione del regolamento presentato nella scorsa seduta. Un numero che parla da solo al quale si aggiungeranno anche, incredibile ma vero, emendamenti presentati dalla stessa giunta comunale ed in particolar modo dall'assessorato guidato dall'Avvocato Angela Mazzola. Emendamenti che cambiano il testo presentato e che si apprestano - volente o nolente - a "fare a pezzi" la delibera unitamente a quelli del consiglio. Un comportamento politico sicuramente non inedito ma che però sottolinea un modo di operare confuso, mettendo in risalto una giunta che - dopo aver presentato al Consiglio un testo finito - emenda sé stessa con un ulteriore "carico" di cambiamenti. Tra gli emendamenti proposti dall'assessorato, quello che sembra più rilevante è il punto relativo all'aggiunta di un articolo che prevede apposite sanzioni. Sembra insomma che il testo presentato non stia bene praticamente a nessuno, neanche alla stessa amministrazione; possiamo dire, in attesa della seduta, che da un lato troviamo chi cerca di mitigare gli interessi proponendo soluzioni mediane che vengano incontro sia ai privati che ai residenti, dall'altro invece chi si spinge più dalla parte dei cittadini cercando di smussare il regolamento a favore di quest'ultimi. All'esterno dell'aula consiliare, il circolo Centro Storico del PD si esprime sul tema, affermando la necessità di un ragionamento più complesso che abbia al centro la riqualificazione del centro storico: "Riteniamo pertanto che lo spirito che dovrebbe caratterizzare la predisposizione di tale regolamento vada nella direzione di tenere insieme e contemperare i molteplici interessi ed istanze. Tenendo presente che gli esercenti svolgono un importante ruolo nell’offerta dei servizi per la città, troppo spesso si sono verificate situazioni di abusivismo e di non rispetto delle regole. Il presente regolamento va a disciplinare una situazione che vede prevalentemente coinvolti gli abitanti del centro storico, il decoro degli spazi pubblici, la sicurezza, nonché la salvaguardia di luoghi ritenuti ad altissima rilevanza artistico culturale. Occorre pertanto esprimere una chiara visione dell’idea di città che si vuole, facendola rientrare all’interno di un ragionamento più esteso che riguarda la riqualificazione del centro storico." Una chiarezza che anche noi ci auguriamo ma che, per adesso, sembra non essere presente tra i corridoi di Palazzo degli Elefanti.