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Crisi AMT, caso arriva alla Regione: Lungaro rassicura ma dubbi dai sindacati

23-03-2016 15:24

Mattia S. Gangi

Cronaca,

Crisi AMT, caso arriva alla Regione: Lungaro rassicura ma dubbi dai sindacati

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Le problematiche finanziarie che investono l'azienda dei trasporti AMT di Catania arrivano in commissione ambiente e territorio dell'Ars. I deputati regionali hanno audito i vertici di Amt, il presidente Carlo Lungaro, il sindaco di Catania e le sigle sindacali per provare a risolvere i guai economici che affliggono la municipalizzata. Lungaro: "I lavoratori sono sempre stati garantiti, chi dice il contrario dice fandonie". Lo Schiavo (FAST-Confsal): "buona volontà ma preoccupati"



La crisi economica che investe le casse della municipalizzata AMT arriva oggi sul tavolo dei deputati membri della commissione ambiente e territorio dell'Assemblea Regionale.  L'incontro - secondo le parole del presidente Carlo Lungaro - "è andato molto bene" ed i deputati regionali hanno rassicurato le sigle sindacali presenti ed i vertici dell'azienda circa la copertura da parte della Regione dei fondi attualmente mancati. "Attualmente i problemi di AMT sono 4 - spiega Lungaro, intervistato da SUD Press -  Il primo è il cosiddetto doppio taglio, il secondo è il mancato arrivo nelle casse della quarta rata del 2014 che AMT avrebbe dovuto ricevere come tutte le aziende di trasporto comunali e locali; parliamo per la nostra azienda di una rata di 4-5 milioni di euro. I deputati hanno garantito che questa somma sarà elargita al più presto  nel prossimo riaccertamento di bilancio attraverso una legge apposita". 



Riguardo il destino dei lavoratori il presidente Lungaro è categorico e, riferendosi alle preoccupazioni dei sindacati, parla apertamente di fandonie:"I posti di lavoro sono sempre stati garantiti, queste sono fandonie messe in giro apposta per creare tensione, ma non ci sono mai stati questi pericoli". 



"Per il 2016 è stato chiesto di garantire i chilometri che sono stati tagliati, che garantirebbero ad AMT altri 2 milioni di euro che ci spettano e che derivano dal monte taglio del 2012. Infine si è parlato del problema degli autobus; il direttore generale ha ribadito che appena sarà firmato il decreto dal ministro, arriverà una cifra enorme, con la quale potrebbero arrivare anche 50 autobus in 5-6 mesi. Noi come Catania dovremmo infine avere 12-13 milioni da un fondo particolare dello Stato che paga attraverso la Regione per i contratti di lavoro". 



Queste soluzioni, secondo il presidente, avrebbero sostanzialmente rassicurato i sindacati e reso inutili le richieste formulate da quest'ultimi: "I sindacati sono stati stoppati perché si è parlato di cose concrete, la commissione si è impegnata ad approvare con una legge una copertura sicuramente per i primi due punti di cui abbiamo parlato. 



L'incontro è stato anticipato temporalmente da due eventi importanti per la vita lavorativa dell'azienda: da un lato lo sciopero dei lavoratori dello scorso 18 Marzo e, dall'altro, le promesse da parte del sindaco Enzo Bianco e dell'assessore regionale ai Trasporti Giovanni Pistorio riguardo l'istituzione di un tavolo presso la Regione per "esaminare la situazione finanziaria dell'Amt e per impostare correttamente la questione degli obiettivi chilometrici e dei rimborsi". 



Sul primo versante, da diverso tempo i dipendenti AMT si trovano in una situazione di grave preoccupazione visto che, secondo quanto denunciato dagli stessi durante le diverse manifestazioni di protesta, mancherebbero i fondi necessari per provvedere all’aumento di mezzi. Gli autobus marcianti sarebbero attualmente troppo pochi per poter garantire un servizio efficiente alla città; Una situazione che, oltre a inficiare i livelli di qualità, potrebbe mettere a rischio la sicurezza economica di molte famiglie. 



I sindacati spiegavano infatti che se la Regione non darà un ulteriore aggiunta sul chilometraggio obbligato, l’azienda sarà inevitabilmente costretta ad applicare tagli, come ha già fatto in precedenza. Inoltre, sono state ridotte le corse serali e mattutine e riducendo notevolmente anche i turni.



Poco tempo dopo, il sindaco Bianco, durante un incontro nel Palazzo degli elefanti con i sindacati e i rappresentanti dell'Azienda aveva promesso di esaminare con l'assessore Pistorio la situazione finanziaria dell'Amt, per impostare correttamente la questione degli obiettivi chilometrici e dei rimborsi.



"Subito dopo Pasqua promuoverò un incontro tra Amt, Comune, Regione e Sindacati nel corso del quale discuteremo della situazione finanziaria dell'Azienda con l'assessore regionale ai Trasporti Giovanni Pistorio sulla base del documento che sarà approntato dal presidente Lungaro e dal direttore Barbarino. Lo stesso faremo con i deputati regionali catanesi".


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Rassicurazioni circa il destino dei lavoratori arrivano inoltre dal sindacato Fast-Confsal, per voce del segretario aziendale Cottone che, in seguito alle aperture da parte della Regione è oggi su posizioni più morbide: "Grazie alla nostra richiesta oggi abbiamo avuto la possibilità di avere questa audizione con altre sigle sindacali. Noi riteniamo che, con l'intenzione della regione e dell'amministrazione comunale, oggi non c'è il rischio per i lavoratori. Se così fosse noi saremmo i primi a denunciare questa cosa. Oggi l'intendimento è quello di chiudere la questione del chilometraggio ma ci sono lungaggini della politica che attualmente ritardano l'attuazione". 



Le apertura dell'amministrazione comunale e dei deputati regionali non bastano però al segretario regionale Giovanni Lo Schiavo che si dice ancora preoccupato: "Noi, come organizzazione sindacale, abbiamo portato avanti azioni sindacali pesanti e finalmente abbiamo ottenuto questo incontro. E' pur vero però che trovare una soluzione definitiva è ancora lontano dal verificarsi, quindi rimaniamo ancora dubbiosi. Non si sa ancora per quanto tempo andrà avanti questa situazione, non c'è una prospettiva immediata ed il parco macchine dell'AMT è all'osso. Ricordiamo che l'AMT vanta 29 milioni nei confronti dell'amministrazione inseriti all'interno del bilancio 2014, restiamo dunque preoccupati per il destino dell'azienda;  la politica  - conclude Lo Schiavo - è stata assolutamente assente su questa vicenda". 


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