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Bianco sotto esame, Francesca Raciti: "risanare Catania è difficile"

21-03-2016 04:52

Mattia S. Gangi

Bianco sotto esame, Francesca Raciti: "risanare Catania è difficile"

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L'esperienza amministrativa della giunta guidata da Enzo Bianco è arrivata a metà del suo mandato. Tocca questa volta al presidente del consiglio comunale Francesca Raciti dare un giudizio sul lavoro svolto sino ad oggi: "Grandi i sacrifici affrontati dall'amministrazione" 



Presidente, cosa pensa della situazione politica a Catania, quali sono i punti critici? Cos'è cambiato dal giorno del suo insediamento?



"Credo che Catania, un po' come accade nelle altre grandi aree metropolitane del Sud Italia, viva una fase di transizione tra la fine della crisi economica degli scorsi anni e la ripresa che stenta ancora ad arrivare. Un gran numero di famiglie catanesi non possono affrontare serenamente la quotidianità e in momenti come questi i cittadini sentono più forte il bisogno di avere riposte dalla politica e, in particolare, dall'ente più vicino a loro, cioè il Comune. La criticità sta nel fatto che i grandi sacrifici che sta affrontando l'amministrazione nel tentativo di risanare l'ente dal punto di vista finanziario non permettono qualche volta di dare le risposte che si vorrebbe a tutti i cittadini attraverso gli ammortizzatori che i servizi sociali o gli incentivi all'occupazione ed allo sviluppo potrebbero garantire in una situazione di normalità".



La maggioranza che sostiene Enzo Bianco è cambiata rispetto al momento dell'elezione, cosa ne pensa? E' in pericolo la solidità dell'amministrazione?



"La propensione ad un continuo variare di maggioranze è un dato ormai generalizzato ed ha riguardato in questi anni praticamente tutti i livelli istituzionali, dal nazionale, alle regioni, alle città. Il fatto in sé non rappresenta, a mio avviso, un valore né un disvalore; chiaramente altro è pensare ad esperienze in cui personaggi o gruppi politici decidono di sostenere con chiarezza e mossi da convinzioni genuine un progetto politico o amministrativo, altro è invece il caso in cui dietro operazioni come queste si nascondono calcoli sulla convenienza del momento figli del peggiore trasformismo. Nel caso di Catania credo che l'esperienza amministrativa guidata dal Sindaco Bianco abbia ancora la solidità per proseguire, al netto di quanti rispetto al giorno delle elezioni hanno rivisto in un senso o nell'altro la loro posizione, il proprio lavoro".



Esiste la possibilità di un rimpasto, soprattutto dopo la scelta di Marco Consoli di passare a Centro Democratico e lasciare il Megafono?



"È un fatto che l'assessore Consoli ha di recente cambiato partito e che il movimento che lo aveva designato come vicesindaco all'indomani delle elezioni ne ha chiesto pubblicamente la sostituzione ma, se conosco un po' il Sindaco Bianco, ipotetici cambi in corsa in Giunta saranno eventualmente dettati da valutazioni sugli aspetti amministrativi da migliorare più che dal posizionamento politico di un singolo assessore".



Come valuta questi due anni e mezzo di governo del Comune?



"Da persona che vive giornalmente il Comune di Catania e ne porta sulle spalle un pezzo di responsabilità le rispondo che fin dal momento dell'insediamento il Sindaco aveva chiarito che la prima fase di questa esperienza amministrativa sarebbe stata gravata da enormi sacrifici per l'ente e per i cittadini. Credo si sia trattato di una inevitabile scelta di responsabilità ma che ha messo a dura prova il rapporto con i cittadini in una congiuntura economica e sociale come quella descritta precedentemente. D'ora in avanti ogni attimo, ogni attenzione ed ogni energia devono essere rivolti a dare a Catania ed ai catanesi le risposte grandi e piccole che si aspettano da questa amministrazione. Le aspettative su un Sindaco bravo come Enzo Bianco, che in passato ha saputo cambiare volto e dare prospettiva alla città, erano e restano altissime: a ciascuno il compito di fare il massimo per non deluderle".



Cosa fare, infine, per migliorare la pratica di governo?



"Fare, fare, fare. Anche se a fare tanto si rischia di sbagliare qualcosa in più.
Se poi dovessi indicare un fronte specifico sul quale migliorarci direi la comunicazione, che significa da una parte ascoltare di più i cittadini, le categorie produttive, i mondi vitali della città, e dall'altra veicolare più e meglio le attività che si stanno portando avanti nell'interesse della cittadinanza.Credo che rinvigorire il dialogo con la città sarà necessario per affrontare le scelte dei prossimi mesi con la consapevolezza che attraverso queste si daranno le risposte giuste alle domande dei catanesi, dalle famiglie agli anziani, dai commercianti agli operatori turistici, dagli imprenditori alle persone in cerca di lavoro".


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