
Non è mai neanche passata davanti scuola quella mattina. Le telecamere di sorveglianza controllate dagli inquirenti non registrano la macchina della donna nella mattinata di sabato. Esaminato adesso anche il Gps dell'auto della donna Continua la visione dei video delle telecamere di sorveglianza del paese e compare un altro dubbio nel racconto di Veronica Panarello. La Polo nera della donna non compare in nessuno dei video delle telecamere poste vicino all'istituto scolastico frequentato da Andrea Loris Stival. La donna - contrariamente a quanto raccontato nelle varie deposizioni - non si sarebbe mai recata a scuola per accompagnare il figlio. *** Il mistero delle fascette "Secondo quanto mi hanno raccontato le maestre - dichiara Giovanna Campo, la preside della scuola del piccolo Andrea - la mamma di Loris quando sono andate a trovarla per farle le condoglianze ha consegnato loro delle fascette dicendo che avrebbero fatto parte di un lavoro non concluso a scuola". "Ma escludo che a scuola siano state chieste fascette: sono oggetti pericolosi - continua - e nessuno ne ha portate in aula, se non di nascosto". Il riscontro definitivo arriverà tra qualche giorno, ma sarebbero compatibili con quelle utilizzate dall'assassino per strangolare il bambino. Nel frattempo si esamina anche il Gps istallato sull'auto di Veronica dalla compagnia assicuratrice. In questo modo gli inquirenti saranno in grado di verificare il percorso fatto dalla madre la mattina della scomparsa di Andrea. "La mamma di Loris ha autorizzato volontariamente l'acquisizione del Gps" spiega il legale di Veronica Panarello, l'avvocato Francesco Villardita. "Non è stato sequestrato - continua - così come la Polo: è acquisita agli atti dell'inchiesta perché la mia assistita non è indagata. Ed è estranea ai fatti".