Lungo e inutile, questo il bilancio del Consiglio di stasera dedicato al PUA. La maggioranza si dilegua e dà forfait anche alla votazione delle proprie proposte. I nomi dei "latitanti"
L’opposizione urla “vergogna” ai colleghi consiglieri che si dileguano dall’aula. La maggioranza ci prova due volte a far mancare il numero legale. La prima dopo due ore di dibattito: si deve decidere sul rinvio della votazione degli emendamenti. La maggioranza vorrebbe più tempo per "ragionare", "l'argomento è importante". Come se 10 anni fossero nulla. Ma non riescono neanche a farsi i conti dei consiglieri rimasti in aula dopo il fuggi fuggi. Per un solo consigliere rimasto in aula - e costretto quindi a dare voto palese - il rinvio viene bocciato. L'oggetto del disquisire è il PUA "Catania Sud". Oggi. Ma poco importa l'argomento.Sono le dinamiche, sempre le stesse. E’ una fotografia quella di stasera. La fotografia di un’Amministrazione Comunale che pone il carattere di urgenza ad un progetto lungo 10 anni, che lo mette all’ordine del giorno con soli 4 giorni di preavviso e che ha già premeditato di non votare la delibera. Non si spiega altrimenti la premeditazione nel porre per principio una doppia data di consiglio su un unico punto all’ordine del giorno. Fallito il tentativo di rinvio, sono costretti ad andare al voto ed è il turno - da regolamento d'aula - degli ordini del giorno. Sono due, entrambi presentati dalla maggioranza. Lanzafame si alza e legge il testo di presentazione dell'ordine del giorno che porta la sua firma, insieme a quella dei consiglieri Vanin, Notarbartolo, Vullo, Coppolino e D'avola. Poi, mentre il presidente sceglie gli scrutatori, il fuggi fuggi. Di nuovo. La maggioranza, compresi i promotori Lanzafame, Vanin, Notarbartolo, Vullo, Coppolino e D'avola si dilegua. Tutti assenti, i banchi dell'opposizione si svuotano. rimangono in tre. Lombardo, Gelsomino e Manara. E stavolta riescono a far mancare il numero legale. Il presidente dichiara sospesa la seduta e i consiglieri fantasma escono allo scoperto, mentre i colleghi di opposizione li chiamano "buffoni" e gli urlano "vergogna". Seduta rinviata a domani. Che notizia. Un dettaglio ancora? Gli emendamenti presentati non si sarebbero potuti votare comunque. “Non siamo riusciti a formulare il parere tecnico sugli emendamenti presentati” comunica l’Assessore Di Salvo prima dell'inizio della votazione. Ebbene sì: dopo 10 anni di studio, di progettazione, di lavori, l’amministrazione non è in grado di dare il parere tecnico su tre semplici emendamenti presentati nella discussione della delibera. Tre emendamenti che, tra l’altro, nulla stravolgono, ma che vogliono riportare il progetto alla decisione votata in Consiglio, precedente alla relazione del Consiglio Regionale di Urbanistica. “Siete confusi” conclude il consigliere Messina. “Se vi servono 24 ore per studiare l’atto non vi basteranno 6 mesi. Che fine ha fatto l’urgenza?” conclude. Lunga e inutile. Questo è il bilancio della seduta di Consiglio Comunale di oggi.
L’opposizione urla “vergogna” ai colleghi consiglieri che si dileguano dall’aula. La maggioranza ci prova due volte a far mancare il numero legale. La prima dopo due ore di dibattito: si deve decidere sul rinvio della votazione degli emendamenti. La maggioranza vorrebbe più tempo per "ragionare", "l'argomento è importante". Come se 10 anni fossero nulla. Ma non riescono neanche a farsi i conti dei consiglieri rimasti in aula dopo il fuggi fuggi. Per un solo consigliere rimasto in aula - e costretto quindi a dare voto palese - il rinvio viene bocciato. L'oggetto del disquisire è il PUA "Catania Sud". Oggi. Ma poco importa l'argomento.Sono le dinamiche, sempre le stesse. E’ una fotografia quella di stasera. La fotografia di un’Amministrazione Comunale che pone il carattere di urgenza ad un progetto lungo 10 anni, che lo mette all’ordine del giorno con soli 4 giorni di preavviso e che ha già premeditato di non votare la delibera. Non si spiega altrimenti la premeditazione nel porre per principio una doppia data di consiglio su un unico punto all’ordine del giorno. Fallito il tentativo di rinvio, sono costretti ad andare al voto ed è il turno - da regolamento d'aula - degli ordini del giorno. Sono due, entrambi presentati dalla maggioranza. Lanzafame si alza e legge il testo di presentazione dell'ordine del giorno che porta la sua firma, insieme a quella dei consiglieri Vanin, Notarbartolo, Vullo, Coppolino e D'avola. Poi, mentre il presidente sceglie gli scrutatori, il fuggi fuggi. Di nuovo. La maggioranza, compresi i promotori Lanzafame, Vanin, Notarbartolo, Vullo, Coppolino e D'avola si dilegua. Tutti assenti, i banchi dell'opposizione si svuotano. rimangono in tre. Lombardo, Gelsomino e Manara. E stavolta riescono a far mancare il numero legale. Il presidente dichiara sospesa la seduta e i consiglieri fantasma escono allo scoperto, mentre i colleghi di opposizione li chiamano "buffoni" e gli urlano "vergogna". Seduta rinviata a domani. Che notizia. Un dettaglio ancora? Gli emendamenti presentati non si sarebbero potuti votare comunque. “Non siamo riusciti a formulare il parere tecnico sugli emendamenti presentati” comunica l’Assessore Di Salvo prima dell'inizio della votazione. Ebbene sì: dopo 10 anni di studio, di progettazione, di lavori, l’amministrazione non è in grado di dare il parere tecnico su tre semplici emendamenti presentati nella discussione della delibera. Tre emendamenti che, tra l’altro, nulla stravolgono, ma che vogliono riportare il progetto alla decisione votata in Consiglio, precedente alla relazione del Consiglio Regionale di Urbanistica. “Siete confusi” conclude il consigliere Messina. “Se vi servono 24 ore per studiare l’atto non vi basteranno 6 mesi. Che fine ha fatto l’urgenza?” conclude. Lunga e inutile. Questo è il bilancio della seduta di Consiglio Comunale di oggi.