L'operazione condotta dal nucleo investigativo dei carabinieri e dal nucleo speciale di polizia valutativa della guardia di finanza, ha condotto all'arresto di 27 persone per mafia ed estorsione. Tra questi anche un consigliere comunale Importanti le testimonianze delle vittime costrette a pagare il pizzo che hanno infatti raccontato agli inquirenti di subire da anni soprusi. In manette anche un consigliere comunale di Palermo, Giuseppe Faraone di 69 anni, della lista del governatore Crocetta Il Megafono- accusato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Il consigliere comunale arrestato Giuseppe Faraone ex esponente del centrodestra poi passato alla lista del governatore Crocetta Il Megafono, è accusato di concorso in tentata estorsione. L'uomo avrebbe chiesto soldi a un imprenditore per conto del boss di San Lorenzo Francesco D'Alessandro.
L'ordine di custodia cautelare nei suoi confronti è stato firmato dal gip Luigi Petrucci, su richiesta del procuratore aggiunto Vittorio Teresi e dei sostituti Francesco Del Bene, Amelia Luise, Annamaria Picozzi, Dario Scaletta e Roberto Tartaglia. A finire nel miriro degli estorsori anche l'impresa che lavorava per conto della Curia nella costruzione di un grande immobile tra via Maqueda e discesa dei Giovenchi. Insieme a due imprenditori della provincia sono state ricostruite altre 13 estorsioni ad altrettanti imprenditori. Un grosso appalto che avrebbe fruttato alle casse dei boss 30 mila euro: 15 mila a Palermo e 15 mila a Bagheria come hanno raccontato i collaboratori di giustizia. L'inchiesta si collega all'operazione "Apocalisse" che l'anno scorso ha portato all'arresto di 95 soggetti scoprendo capi e affiliati dei mandamenti di San Lorenzo e Tommaso Natale.
L'ordine di custodia cautelare nei suoi confronti è stato firmato dal gip Luigi Petrucci, su richiesta del procuratore aggiunto Vittorio Teresi e dei sostituti Francesco Del Bene, Amelia Luise, Annamaria Picozzi, Dario Scaletta e Roberto Tartaglia. A finire nel miriro degli estorsori anche l'impresa che lavorava per conto della Curia nella costruzione di un grande immobile tra via Maqueda e discesa dei Giovenchi. Insieme a due imprenditori della provincia sono state ricostruite altre 13 estorsioni ad altrettanti imprenditori. Un grosso appalto che avrebbe fruttato alle casse dei boss 30 mila euro: 15 mila a Palermo e 15 mila a Bagheria come hanno raccontato i collaboratori di giustizia. L'inchiesta si collega all'operazione "Apocalisse" che l'anno scorso ha portato all'arresto di 95 soggetti scoprendo capi e affiliati dei mandamenti di San Lorenzo e Tommaso Natale.