Il nuovo testo presentato dal Governo vede un nuovo assetto: sei liberi consorzi (non più nove) e tre città metropolitane. Domani via alle audizioni, emendamenti entro lunedì, testo pronto entro fine mese Il ddl che ridisegna l'assetto della Regione cancellando una volta per tutte le province sembrava essersi perso tra i rimpasti del Governo. Oggi ricomincia il suo percorso con un nuovo testo. A sostituire le province saranno sei Liberi Consorzi (non più nove) e tre città metropolitane, corrispondenti ai territori delle province di Catania, Messina e Palermo. Il testo - preparato dal nuovo assessore alle Autonomie Locali Ettore Leotta - è stato concordato ieri sera nel vertice di maggioranza a Palazzo d’Orleans ed è approdato in commissione Affari istituzionali dell’Ars. Da domani a venerdì la commissione ha messo in calendario una serie di audizioni: si comincia con l’Anci e le altre associazioni dei comuni, l’Unione delle Province (Urps) e i rettori delle Università siciliane, poi la commissione ascolterà i sindaci dei comuni di Palermo, Catania e Messina e i commissari straordinari delle Province. Venerdì toccherà invece ai sindacati. Il termine per gli emendamenti è stato fissato per lunedì prossimo. Il testo potrebbe arrivare in aula per l'approvazione entro fine mese.