
Associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione e danneggiamento aggravato in concorso commessi in danno di aziende vitivinicole e proprietà: questi i reati contestati al giovane che è stato rinchiuso nel carcere di Catania Bicocca
L'arresto segue e conclude l'operazione che portò nel mese di aprile di quest'anno all’arresto per associazione mafiosa e altri reati di 15 persone appartenenti al clan Brunetto che opera tra Giarre e Fiumefreddo come diretta articolazione del clan Santapaola Ercolano e che vessava le aziende vitivinicole dell’Etna.
I Carabinieri della Compagnia di Randazzo hanno eseguito stanotte, su richiesta del GIP del Tribunale per i minorenni di Catania, una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Stagnitti Graziano.
Si trattava di un’associazione armata legata all’organizzazione criminale catanese denominata Santapaola-Ercolano, dedita a delitti contro il patrimonio e al traffico di sostanze stupefacenti, attività finalizzate all’arricchimento del sodalizio, al controllo del territorio e all’acquisizione, controllo e gestione del tessuto economico locale.
Le risultanze investigative confermarono in pieno la vitalità e l’operatività del clan, articolato nella classica struttura organizzata e verticistica il cui ruolo apicale è rivestito da Oliveri Pietro Carmelo, sul territorio di Giarre e Fiumefreddo, nonché da Lomonaco Vincenzo, sul territorio di Castiglione di Sicilia e zone limitrofe.
Fu accertata, infatti, l’esistenza di un gruppo criminale operativo nel territorio da ultimo indicato, strettamente legato all’organizzazione di stampo mafioso facente capo a Brunetto Paolo, deceduto nel giugno 2013, attualmente retta da Oliveri.
Le attività investigative consentirono di accertare una serie di condotte estorsive poste in essere ai danni di aziende del settore vitivinicolo operanti nel territorio di Castiglione di Sicilia e zone limitrofe.
In particolare, la forza intimidatrice dell’organizzazione si manifestò con esplicita violenza, arrivando a piegare le resistenze delle aziende raggiunte da richieste estorsive mediante atti di danneggiamento consistiti nel taglio di alberi da frutto, quali ulivi e interi filari di viti.
Gravi i reati contestati all’arrestato: associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsione e danneggiamento aggravato in concorso commessi in danno di aziende vitivinicole e proprietà. Il giovane è stato rinchiuso nel carcere di Catania Bicocca.