Spiagge libere ridotte a discariche. Nonostante gli sforzi degli addetti alle pulizie, le spiagge di Catania sembrano sempre essere sporche e non solo Degrado, disinteresse, sporcizia, incuria e mancanza di igiene regnano nei tre stabilimenti comunali. Cicche di sigarette tra la sabbia, sacchetti, buste, bicchieri, carte, bottiglie in plastica o in vetro e molto altro ancora. Benvenuti a mare!
Guardandosi attorno non si trova altro che degrado. E sicuramente la colpa è anche dei cittadini che frequentano le spiagge; un po' di senso di civiltà non farebbe di certo male. C'è chi sporca e c'è anche chi, al contrario, preferisce mantenere pulita la spiaggia dove trascorre le domeniche in famiglia, ma è costretto a farsi spazio tra la sporcizia per poter poggiare il proprio telo. A peggiorare ancora più la situazione sono le strutture che fanno da contorno alla già disastrosa condizione. Nonostante alcuni interventi di manutenzione, infatti, lo stato delle spiagge libere - soprattutto della 1 e della 3- è inconcepibile.
Davanti agli occhi si hanno strutture diroccate, servizi igienici sporchi e impossibili da utilizzare già a metà mattina e parcheggiatori abusivi "accampati" in ogni angolo del viale o comodamente sotto ombrelloni che in nome di un "parcheggio custodito" decidono di chiedere ad ogni guidatore due euro per il posteggio, nonostante si tratti di spiaggia libera. Ma di libera rimane solo la definizione. Non c'è alcuna distinzione, inoltre, tra chi trascorre al mare poche ore e chi rimane l'intera giornata. Il parcheggio nel piazzale con lampioni arrugginiti e pericolanti si paga due euro, e così è deciso. Era solo il 7 giugno quando è stato effettuato, dopo la denuncia da parte di Grande Catania, un sopralluogo da parte dell'assessore Rosario D’Agata e del vicesindaco Marco Consoli nelle spiagge libere di Catania. L'esito è stato positivo perchè la sabbia, e pare anche abbastanza ovvio dato la bassa stagione, è stata trovata pulita. Al contrario, ad oggi, ci sarebbe molto da dire non solo sulla sporcizia ma anche sulle strutture. Le spiagge catanesi, per questo motivo, non sono un bel biglietto da visita per la città e questo è dovuto ad una mancata organizzazione e programmazione. Ad esempio, il "bar" presente nella spiaggia n°3- che nemmeno i peggiori di Caracas- gode di una struttura che fatica a stare in piedi. Non si può far meno di notare come l'edificio in cemento sia stato corroso dalle intemperie del tempo: il tetto, che rischia di cadere da un momento all'altro, è andato sempre più sgretolandosi e l'ingresso allo stabilimento non è assolutamente sicuro. E dato che era possibile addirittura vedere lo scheletro in ferro, sono stati affissi dei teloni nella parte interna del tetto per provare a renderlo più "sicuro" ed evitare eventuali cadute di detriti. Per non parlare dei bagni: sporchi, poco funzionali e con segni più che evidenti di deterioramento. Una situazione che si ripresenta estate dopo estate e a cui il Comune dovrebbe in qualche modo porre rimedio. Basterebbe un intervento di pulizia del litorale e ristrutturazione degli edifici. Ma è troppo difficile, forse. Quello che è certo è che fino ad ora nei tre stabilimenti comunali vi sono molte, anzi troppe, carenze sotto ogni punto di vista e ciò non fa altro che rendere sempre più insoddisfatti i bagnanti, turisti e no. Ma come biasimarli?