Sta provocando pesanti disagi in gran parte dell'Isola la chiusura delle discariche di Siculiana, Lentini e Motta Anastasia, che operavano grazie alla deroga scaduta alla mezzanotte di ieri 6 giugno. Oggi era attesa la nuova ordinanza che resterà in vigore per altri 6 mesi, fino al 30 novembre, ma si è ancora in attesa del via libera da parte del Ministero dell'Ambiente Sta provocando pesanti disagi in gran parte della Sicilia la chiusura delle discariche di Siculiana, Lentini e Motta Anastasia, che operavano grazie alla deroga scaduta alla mezzanotte di ieri 6 giugno. Nella giornata di oggi è attesa la nuova ordinanza che resterà in vigore per altri 6 mesi, fino al 30 novembre. La nuova bozza dell'ordinanza predisposta dalla Regione è stata inviata al ministero dell'Ambiente che dovrà dare il via libera. Dunque fin quando l’intesa fra la Regione e il Ministero non sarà raggiunto per la gran parte dei Comuni siciliani non sarà possibile conferire i rifiuti nelle discariche. Il via libera del Ministero è legato al rispetto di alcuni punti concordati tra palazzo Chigi e Palermo. Tra questi, l’invio dei rifiuti fuori dalla Sicilia in nave, la realizzazione di cinque termovalorizzatori (entro due mesi) e la chiusura temporanea delle discariche di Siculiana e Gela, sprovviste dell'impianto di “biostabilizzazione” dell'immondizia. ANCI SICILIA, PRONTI A GESTI CLAMOROSI - Una situazione che ha provocato la reazione di Anci Sicilia. “Ancora una volta sulla gestione dei rifiuti e sul sistema di regole da applicare - dicono Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamemte presidente e segretario generale dell'Associazione dei Comuni - si gioca una partita in cui non ci sono vincitori ma solo sconfitti: i siciliani. Come per il sistema idrico integrato anche per i rifiuti assistiamo a logiche da Terzo Mondo. Si apre la stagione turistica e anziché attrezzarci di infrastrutture, servizi e attrazioni di varia natura, in Sicilia 'si studia' per lasciare un ricordo indelebilmente negativo, per riproporre ai cittadini la vergogna di servizi non degni di un paese occidentale e per fare esplodere un’emergenza che oggi è diventata di carattere igienico-sanitario”. “Discariche aperte e chiuse ad intermittenza - aggiungono Orlando e Alvano - cassonetti stracolmi in ogni angolo delle città, auto compattatori sempre in viaggio per centinaia di chilometri in giro per la Sicilia con una lievitazione dei costi che i sindaci sono costretti a far gravare sempre sulle spalle dei cittadini”. “Mesi e mesi, anni di balletti e scambi di responsabilità tra Roma e Palermo, - continuano - tra il governo nazionale e il governo regionale, in un infinito scontro tra commissariamento sì e commissariamento no, tra chiusura delle discariche e apertura in deroga ad ogni norma di legge, tra termovalorizzatori sì e termovalorizzatori no e, non da ultimo, tra inchieste e scandali di ogni tipo” “Siamo stanchi – concludono il presidente e il segretario generale dell’Associazione dei comuni siciliani - di questo spettacolo insopportabile che pesa interamente sui cittadini e le cui responsabilità non possono gravare interamente sugli amministratori locali. Siamo pronti, oggi, anche a gesti clamorosi pur di vedere affermata una qualunque scelta che consenta di superare questa continua emergenza e che possa restituire ai cittadini e anche ai turisti, una qualità dei servizi essenziali degni di uno Stato civile”. DISAGI ANCHE A CATANIA - Questa mattina i compattatori del Comune di Catania e delle ditte appaltatrici carichi dei rifiuti raccolti nel territorio comunale hanno trovato chiusa la discarica. Stessa situazione ad Acireale, dove i mezzi carichi di immondizia sono rimasti nei depositi delle ditte che effettuano il servizio. Il sindaco di Enzo Bianco, rende noto l'ufficio stampa di palazzo degli Elefanti, ha parlato con il Capo di Gabinetto del Ministero dell'Ambiente, ottenendo la rassicurazione che entro questa sera sarà firmato il provvedimento che consente la riapertura delle discariche siciliane di competenza regionale.