"I siciliani sono ormai stufi anche del “gattopardismo nella munnizza”, delle finte imposizioni e dell’improvvisazione. La Sicilia è ormai nel pieno di un disastro ambientale, un pauroso primato che si sta giocando alla pari con il Lazio" “La Sicilia continua ad affogare tra i rifiuti e il presidente della Regione Crocetta pensa di poter cancellare anni di mala amministrazione in materia a colpi di ordinanza, costringendo i sindaci ad eseguire perentoriamente ed i cittadini a continuare a pagare a… caro prezzo! Si tratta di una strategia che non possiamo più tollerare, frutto di una politica spazzatura.” Grande rabbia e solidarietà con la popolazione e i lavoratori del comparto, nelle parole del segretario generale territoriale della Ugl di Catania, Giovanni Musumeci. “Dopo aver tolto ai comuni stessi la competenza, il disastro degli Ato ed i mai decollati Srr, da Palermo ancora non si capisce quali sono gli enti che devono coordinare le attività sul territorio. Senza contare le enormi difficoltà nell’approvazione degli Aro comunali e le conseguenti gare d’appalto fiume celebrati nei già intasati uffici regionali di ogni provincia, oltre alla conclamata inerzia della Regione stessa nel sostenere i comuni per la realizzazione dei centri di raccolta". "Dobbiamo purtroppo constatare – rincara la dose Musumeci – che nelle stanze dei bottoni in quel di Palermo si continua a vivere alla giornata, continuando a privilegiare l’abbancamento dei rifiuti in discarica (il cui fetore in quelle private spesso non è quello dell’immondizia, ma della mafia, così come sostenuto anche dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse collegati), pensando nel contempo di imporre agli enti comunali soluzioni improvvisate, nella piena consapevolezza che verranno difficilmente attuate nel loro complesso, minacciando ecotasse e sanzioni da sommare ai già elevati costi di conferimento nelle discariche dell’indifferenziata". "Così vergognosamente i cittadini, il cui grado di sensibilizzazione in relazione alla pratica della raccolta differenziata, è ben lontano dai livelli ottimali in quasi tutta la Sicilia, pagano tre volte. La prima perché da anni attendono di capire chi deve gestire il servizio, con un appalto che preveda la differenziata porta a porta, con la possibilità di conferire in un centro comunale e ottenere sgravi, senza avere altri costi in riferimento a cabine di regia, ambiti provinciali, partecipate e liquidazioni varie infinite. Secondo perché le necessarie quanto tempestive ordinanze, in contesti totalmente impreparati, producono l’effetto contrario di lasciare a terra cumuli di rifiuti non conferibili nelle giù esauste discariche. Infine, perché le colpe della lentezza regionale non possono essere scaricate attraverso sanzioni che mettono in croce gli amministratori locali, costretti a mantenere alte le tariffe della Tari (le più elevate d’Italia nel 90% dei comuni Siciliani), che alla fine ci mettono la faccia dovendo solo rispettare gli ordini! Chiediamo quindi al presidente Renzi ed al ministro Galletti di nominare con urgenza un commissario per l’emergenza rifiuti in Sicilia. Un commissario che non sia lo stesso capo del governo regionale, un assessore o uno dei funzionari regionali, ma che sia un professionista serio qualificato e competente in materia possibilmente proveniente da realtà del nord d’Italia, dove l’esperienza in tema di raccolta e di trattamento dei rifiuti è senz’altro ampiamente riconosciuta". "In attesa di un commissario – conclude Musumeci – chiediamo a Crocetta ed all’assessore Contrafatto di impegnarsi a disporre ai suoi uffici di procedere speditamente nell’espletamento delle gare d’appalto, nell’assegnazione dei fondi per la costruzione del Ccr, nonché a trovare fondi utili da investire nelle attività urgenti di informazione a partire dagli studenti delle scuole, dalle associazioni sul territorio, alle famiglie. Diciamo basta alla burocrazia delle ordinanze ed alle politiche dell’ultimo secondo, adesso è giunto il momento delle azioni concrete e programmate o, in alternativa, delle dimissioni immediate per togliere il disturbo.”