Parcheggiare l’auto a Catania in doppia fila è una vecchia cattiva abitudine difficile da eliminare. Non ci sono appelli o multe che tengano. A maggior ragione quando a non osservare i divieti imposti dal codice della strada è chi deve far rispettare le regole e contrastare il malcostume i tanti automobilisti catanesi Lo testimonia la foto inviataci da un nostro lettore indignato, che nella tarda mattinata di oggi si trovava a passare in via Filippo Corridoni, strada nel cuore del centro storico che collega Via Umberto con Via Pacini. Sulla sinistra della carreggiata, si vedono posteggiate, in doppia fila, due auto blu del servizio scorte della polizia. Nella zona, in quel momento, oltre ai poliziotti, c'erano anche numerosi agenti della polizia municipale. Non sappiamo il motivo della loro presenza massiccia. Sappiamo solo che proprio nella tarda mattinata di oggi, il sindaco Bianco, con codazzo al seguito, ha consegnato i lavori di riqualificazione di piazza Sciuti (nelle foto in basso) che guarda cosa si trova a un tiro di schioppo da via Corridoni. Solo coincidenze? Sarà. Unendoci all’indignazione del nostro lettore, aggiungiamo solo una considerazione. L'amministrazione Bianco da sempre sventola la bandiera della lotta senza quartiere agli automobilisti indisciplinati. Tant'è che da marzo ha attivato anche lo Street control, il sistema in grado di immortalare i veicoli che quotidianamente circolano sulle strade. Una telecamera, installata sul tettuccio delle auto della polizia municipale che vanno a caccia di infrazioni stradali, su tutte la sosta selvaggia, appunto. In occasione della presentazione alla stampa del la nuova tecnologia, il sindaco Bianco parlò di svolta epocale in termini di sicurezza e qualità della vita: “Invito di cuore i cittadini a rispettare di più le regole del codice della strada per consentire a Catania di tornare a essere una città civile e della quale essere orgogliosi. Mi dispiace se qualcuno prenderà la multa ma dobbiamo rispettare tutti e di più le regole”. A Catania, purtroppo, si predica bene ma si razzola male. Il cambiamento resta fermo a slogan di sicuro effetto, ma che restano tali.