Mentre Enzo Bianco tenta di fare della legalità il simbolo della sua Giunta, il suo partito promuove la kermesse nazionale Dem su impianti pubblicitari con autorizzazioni annullate, che non dovrebbero essere lì e che nessuno sanziona Sono circa 2.500 gli impianti pubblicitari abusivi nel territorio del Comune di Catania che continuano ad essere utilizzati pur essendo privi di autorizzazione. Un iter lungo e travagliato quello del Regolamento delle affissioni pubblicitarie. Partorito faticosamente dal Consiglio comunale dopo uno acceso dibattito, durato mesi, tra il consigliere PD Niccolò Notarbartolo e l'assessore al Bilancio Giuseppe Girlando che aveva attivato una task-force con l'obiettivo di rimuovere gli impianti abusivi. Ennesimo intervento-spot caduto nel dimenticatoio. Il regolamento, approvato a maggio di quest'anno avrebbe dovuto mettere ordine, mettendo la parola fine ad anni di diatribe, polemiche, ricorsi e cause legali. Peccato che, dopo quattro mesi dall'approvazione in Consiglio, il Regolamento non sia ancora entrato in vigore: senza l'approvazione del Piano Generale degli Impianti pubblicitari, il Regolamento sulle affissioni non ha nessun valore e le gare d'appalto per l'assegnazione delle aree non possono essere bandite. Nessuna norma è stata prevista dall'Amministrazione Bianco per regolamentare il periodo di transizione e gli impianti non vengono oscurati. Il settore resta quindi nel limbo: gli impianti abusivi continuano ad essere utilizzati e la mancanza di regole mette a rischio ricorso anche eventuali verbali elevati nei confronti delle ditte in questione. Ciliegina sulla torta, il PD sceglie di affidare l'affissione dei manifesti pubblicitari della Festa Nazionale de l'Unità ad Alessi spa a Start srl, ditte i cui impianti pubblicitari sono abusivi dal maggio 2015: a dirlo una sentenza del CGA che ne annulla il provvedimento di concessione.
Di questi 2.500 impianti fuori legge fanno parte anche quelli utilizzati dal Partito Democratico per pubblicizzare la Festa Nazionale de l'Unità, in barba al principio di legalità sbandierato da Enzo Bianco e dalla sua Giunta.