A Nesima l'isola ecologia vandalizzata è tristemente diventata il simbolo dell'attuale gestione della raccolta differenziata a Catania. Sebastiano Arcidiacono, Vice Presidente Vicario del Consiglio Comunale: "Il Consiglio Comunale ha messo 400 mila euro nel 2014 affinchè venisse riattivata, ma ancora oggi si presenta nel degrado più assoluto" E ancora: "Non ci sono risultati positivi per la differenziata a Catania, 7,13% è il dato medio della differenziata raccolta nei primi 11 mesi del 2016 riguardo la zona della sperimentazione" Una grande struttura diroccata, abbandonata e forse, dai resti di vestiti e materiali dall'aspetto indefinito trovati al suo interno, rifugio di senza tetto di passaggio, si presenta oggi come quella che doveva essere l'isola ecologica del quartiere di Nesima, in via Generale Ameglio, nella zona alta del viale Mario Rapisardi a Catania.
La struttura vandalizzata è proprio l’emblema di questa gestione della raccolta differenziata ed è stata oggetto di un sopralluogo avvenuto questa mattina al quale era presente Sebastiano Arcidiacono, Vice Presidente Vicario del Consiglio Comunale. "È un’isola ecologica nata per favorire la raccolta differenziata  - esordisce Arcidiacono - per la quale il Consiglio Comunale ha messo 400 mila euro nel 2014 per la sistemazione e l’avvio, ma oggi è in totale degrado". Il Vice Presidente Vicario del Consiglio Comunale ha spiegato che la struttura è stata completata intorno al 2010, nel 2012 stava per essere attivata, nel 2013 è stata vandalizzata. "I pezzi di ferro che c’erano sono stati strappati per rivenderli - afferma Arcidiacono - oltre che essere sottoposta ad atti vandalici. Questo luogo rappresenta una delle ragioni per le quali il risultato positivo per la raccolta differenziata a Catania non esiste. In questo caso non è una questione di soldi - continua Arcidiacono - perché il Comune di Catania aveva messo 400 mila euro nel 2014 per la sistemazione e il potenziamento delle isole ecologiche pensando proprio a questa di Nesima".
Arcidiacono solleva un'altra questione importante: in questi mesi è stato azzerato l’ufficio di vigilanza ambientale del Comune che in qualche modo controllava quanto accadeva in città . "Rispetto al 2013 abbiamo 10 milioni di chili di rifiuti - spiega il Vice Presidente Vicario del Consiglio Comunale. Un aumento dovuto all’assenza di monitoraggio da parte del Comune. Il 7,13 % è il dato medio della differenziata raccolta negli 11 mesi del 2016, riguardo la zona sperimentale". Quanti dei rifiuti differenziati dai cittadini nei cassonetti, vanno a finire direttamente in discarica o nelle piattaforme? "Non hanno il dato, non c’è un monitoraggio" - afferma Arcidiacono - Si denuncia anche un forte ritardo nella messa a punto del nuovo bando che in quattro anni non è ancora pronto e si sta andando avanti con delle proroghe. E i cittadini che sono i committenti del servizio continuano a pagare trovandosi in situazioni di questo tipo". Altra questione di fondamentale importanza è il controllo e il monitoraggio dei rifiuti. "Il Comune di Catania non ha alcun monitoraggio ne controllo di quanti sono i rifiuti differenziati dei cittadini - afferma il Vice Presidente Vicario del Consiglio Comunale -  Vanno a finire nelle piattaforme differenziate oppure in discarica? Non controllano. Le imprese possono portare la differenziata che noi mettiamo nei cassonetti direttamente in discarica. Il Comune non ha un dato, per questo in qualche modo la differenziata si è ridotta in percentuale". Per finire Arcidiacono evidenzia il comportamento della Regione Siciliana che con tante ordinanze ha minacciato interventi pesanti nei confronti di comuni come quello di Catania ma in realtà è rimasto tutto così com'è. "Non ci sono affatto risultati straordinari della raccolta differenziata - continua - e occorre  invitare il Presidente della Regione che ha emanato delle ordinanze molto ferme per Catania, ad intervenire". Analizziamo nel dettaglio i dati delle differenziata. "Dal primo luglio 2016 è cambiato il sistema di calcolo della raccolta differenziata e vengono contate tra i rifiuti differenziati gli inerti, i pneumatici i toner - spiega Arcidiacono -  Io ho tolto dal calcolo gli inerti anche nel 2016 in modo tale da avere un confronto chiaro col 2015: siamo passati dall’8,60% all’8,23% di rifiuti differenziati. La preoccupazione è rivolta soprattutto al fatto che la raccolta differenziata non funziona e dispiace ascoltare invece che ci siano dei risultati strabilianti. Le sperimentazioni hanno avuto solo un costo, non hanno avuto alcun risparmio ne in termini di risultato ne in termini ambientali. Il paradosso è che l’isola ecologica non funziona e fuori dall’isola ecologica si fanno le discariche". "Catania non ha bisogno di 3 grandi isole ecologiche ma di 15 mini isole ecologiche - dichiara fermamente Arcidiacono - All’amministrazione comunale chiediamo di rendere pubblici i dati della raccolta dei rifiuti e dei relativi costi che sono a totale carico dei cittadini, un atto di trasparenza insomma, di non prendere più in giro i cittadini dicendo cose non vere e di svolgere un’attività amministrativa finalizzata a incentivare veramente la differenziata".