Una guerra a colpi di conferenze stampa e denunce quella tra Confcommercio di Pietro Agen e la Confindustria di Ivan Lo Bello sull’accorpamento delle Camere di Commercio di Catania, Siracusa e Ragusa. Oggi è toccato alla cordata guidata dalla Confcommercio che ha convocato una conferenza stampa al fulmicotone Nel giorno in cui si sarebbe dovuta svolgere la cerimonia di insediamento del nuovo consiglio della Supercamera di 31 componenti -così come da decreto di nomina del presidente della Regione Crocetta- sospesa dall’assessore alle Attività Produttive della Regione Mariella Lo Bello, il gruppo guidato da Agen lancia bordate contro la parte avversa e il Governo regionale. “Al di là di ogni altro “fumus” contano gli atti ufficiali che sostanziano, ad oggi, l’iter di accorpamento che ha origine dal Decreto del Ministro dello sviluppo economico 25 Settembre 2015 “Istituzione della Camera di Commercio, industria, artigianato e agricoltura di Catania, Ragusa e Siracusa della Sicilia orientale” e si conclude con il Decreto Presidenziale emanato da Crocetta di Costituzione e composizione del Consiglio Camerale” ricordano le associazioni riunite sotto l’egida della Confcommercio. A parlare per primo è il presidente di Confcommercio Catania Riccardo Galimberti: “Noi siamo già insediati di fatto –ha esordito nell’incontro con i giornalisti- e il paradosso è che il governo regionale ha rinviato la questione al Ministro dello Sviluppo Carlo Calenda il quale, a sua volta, ha rimbalzato la palla alla Conferenza Stato Regioni il cui parere, qualunque esso sia, non supera l’attuale normativa”. Uno scaricabarile che a quanto pare, secondo quanto detto, servirà al capo della cordata avversa, Ivan Lo Bello, presidente di Unioncamere, e al governo regionale a questo punto compiacente, di ritardare l’iter di insediamento ed applicare così la legge Madia secondo la quale se ancora a giugno il consiglio non sarà operativo, Unioncamere potrà ridisegnare la geografia delle Camere di Commercio. Una bella occasione, per il capo della cordata Confindustria, di stravolgere le carte e prendere altre e più convenienti determinazioni. Dopo Galimberti è la volta di Salvo Politini, direttore di Confesercenti Catania, che ricorda come si siano già affrontati dei costi per lo switch del sistema informatico verso la nuova Supercamera e come stipendi e pensioni dei dipendenti siano state a carico delle rispettive camere di commercio soltanto fino al 13 febbraio, il giorno prima della convocazione del primo consiglio camerale, poi rinviata al 28, e adesso sospesa. “Vorrei capire a carico di chi saranno questi costi, sostenuti inutilmente. Infocamere aveva avviato le procedure del passaggio alla Camera di Commercio del Sud Est. Su questo qualcuno dovrà assumersi la responsabilità. Qui la questione non è la lite Agen-Lo Bello, parliamo di quali dovrebbero essere gli strumenti per la Camera di Commercio a creare occasioni di crescita delle imprese”. A sfilare davanti al microfono anche il presidente di Coldiretti Catania Giovanni Pappalardo, il presidente di Confcommercio Ragusa Vincenzo Buscemi e quindi il responsabile di Casartigiani Siracusa Michele Marchese. Il tono non cambia, molto duro contro Lo Bello e la sua parte, stoccata finale compresa. “Ci hanno accusato di aver gonfiato i numeri dei nostri iscritti –dicono- ma se dobbiamo dirla tutta, in sede di controllo sarebbero state segnalate oltre 3.800 imprese negli elenchi di 2 associazioni artigiane aderenti alla cordata contrapposta alla nostra. Notizie che peraltro sarebbero già state trasmesse all'autorità giudiziaria”.