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Calcio Catania, ripercorrendo un campionato di (pochi) alti e (troppi) bassi

15-05-2017 17:40

Pier Francesco Monachino

Calcio, catania, omicidio agricoltore,


È durato solo 90 minuti il sogno dei play-off del Catania spento dallo 0-0 al Menti che ha premiato la Juve Stabia in virtù della miglior posizione in classifica durante la regular season. Tanto rammarico per i rossoazzurri che hanno vissuto una stagione troppo altalenante per poi raggiungere l’obbiettivo minimo, comunque conquistato al fotofinish e sfumato sulla soglia d’ingresso



Catania che era partito bene, subito vittorioso al Massimino proprio contro i campani dimostrando di avere un buon gioco e singoli in grado di fare la differenza anche quando le sorti del match girano dalla parte opposta. Nel girone d’andata gli etnei macinavano in casa e pareggiavano fuori, tanto che per attendere le prime sconfitte si sono dovute aspettare due gare semplici ma che sono state decise da lampi all’ultimo minuto. La prima sconfitta al Cibali è targata Akragas con un gol di Zanini in pieno recupero, e lontano dalla Sicilia, contro il Francavilla con Nzola (anche lui nel recupero) a gelare i rossoazzurri dopo più di un tempo passato in superiorità numerica. Il girone d’andata firmato Pino Rigoli parlava di un Catania che sapeva vincere, anche in modo fortunoso, ma la maggior parte delle volte portava a casa il bottino con 9 vittorie, 7 pareggi e 3 sconfitte. Quinta forza del campionato, seconda come record di imbattibilità, tra le migliori per differenza reti, difesa meno battuta della Lega Pro al pari con le migliori in Italia.



A gennaio la svolta. Dentro Tavares, Pozzebon e Marchese, fuori Silva, Anastasi, Paolucci e Calil. Doveva essere una vera corazzata pronta a fare strage a coloro che avessero ostacolato il cammino di una squadra che in campo avrebbe dovuto dare la svolta e ad una società finalmente presente con un Pietro Lo Monaco che faceva da propaganda allo slogan “da ora niente più alibi”. In poco tempo la discesa vertiginosa che ha visto gli etnei scendere di classifica e cambiare tre allenatori in un mese passando dalla gestione Rigoli a quella Petrone; panchina, che dopo tre gare e quattro punti raccolti, è passata tra le mani di Giovanni Pulvirenti. L’apice è stato raggiunto con le cinque sconfitte di fila che hanno costretto al Catania di scendere dalle zone prestigiose della classifica fino al 12esimo posto, lasciato solo all’ultima giornata con il pareggio contro la Casertana valso, soprattutto grazie a Fondi e Andria, i play-off.



Ieri si è finalmente vista una squadra di lottatori che nonostante l’uomo in meno ha provato a limitare le scorribande di Lisi e ha sfiorato il vantaggio con Djordjevic. Insomma un campionato iniziato bene e terminato male. Dalla prossima stagione servirà ripartire nei migliori dei modi, con basi solide e giocatori in grado di mettere voglia in campo e amore per la maglia. Non dovrebbero essere previste penalizzazioni dato il grande lavoro che Lo Monaco ha fatto in questi mesi. L’AD ha già in mente il nome del prossimo allenatore. Infatti per la panchina etnea in pole c’è Carmine Gautieri ma si analizzano i profili di Grassadonia, Lucarelli e De Zerbi. Mister Pulvirenti, invece, già da questi giorni riprenderà il proprio ruolo alla guida dei giovani della Berretti.


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