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Canile Plaia: "SOS Randagi" risponde alle gravi contestazioni

21-05-2017 04:59

Barbara Corbellini

abusivismo, Severino, area di ammassamento., pupi siciliani, maresciallo salvo mirarchi, carmelo platania,

Canile Plaia: "SOS Randagi" risponde alle gravi contestazioni

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82 cani in un terreno comunale di cui l'Amministrazione non si sarebbe mai occupata per 10 anni, tenuti dall'associazione "SOS Randagi". All'avvocato Alberto Trinboli, uno dei responsabili dell'associazione, è stato contestato di tenere gli animali in maniera incompatibile con la loro natura e di smaltimento illecito di rifiuti organici. Per tentare di fare una maggiore chiarezza sulla vicenda Sudpress lo ha intervistato



Il canile in viale Kennedy sul litorale della Plaia, in prossimità del Palaghiaccio, torna a far parlare di se, questa volta in maniera eclatante a seguito del sopralluogo da parte delle forze dell'ordine, Asp 3 e direzione ecologia del Comune di Catania. Nei mesi scorsi, diverse segnalazioni di passanti e semplici cittadini, avevano messo in luce una situazione ambigua legata alla struttura fatiscente e al trattamento dei cani. Tutto questo esiste da dieci anni ma l'Amministrazione, proprietaria dell'area, non avrebbe mai regolarizzato la situazione se non dal 2009 al 2011. Secondo il responsabile di "SOS Randagi" se il Comune concedesse all'associazione l'area, risparmierebbe circa 82 mila e 600 euro, rispetto alle spese a cui va solitamente incontro con i canili convenzionati.


Cosa le è stato contestato?Sono stato accusato di far bere i cani in bacinelle di plastica anziché in acciaio inox ritenute più adatte a livello igenico, di aver procurato dei materassi ai cani e di smaltimento illecito di rifiuti organici che io pulisco e smaltisco nei cassonetti dell'indifferenziata. Dopo il sopralluogo per verificare quanti cani sono bisogna anche ragionare come si può migliorare la situazione, non sparire. Abbiamo sempre cercato un dialogo con l'Amministrazione per dare vita a un'idea diversa dal canile, ma fino ad oggi nulla di fatto. E' vero che la struttura è fatiscente ma i cani hanno tutti da mangiare non solo croccantini ma anche carne, a spese nostre e a livello sanitario stanno bene, il problema riguarda l'area.

Come nasce questa situazione e da quanto tempo dura?


Insieme ad altri volontari ci siamo presi carico di questa area comunale per conto del Comune a partire dal 2006/2007, quando l’Amministrazione la dismise. Quell’anno ci fu il trasferimento degli uffici della nettezza urbana e del pronto intervento in altra sede e quando i dipendenti se ne andarono il Comune abbandonò il luogo a se stesso. Quando c’erano ancora gli uffici comunali nell’area stazionava un gruppetto di cani di cui ogni tanto qualcuno si occupava, ma furono lasciati a se stessi dopo che i dipendenti se ne andarono, ma noi volontari ce ne siamo presi cura spontaneamente.Qual è il ruolo del Comune in questa situazione? Nel 2009 abbiamo iniziato ad avere dei rapporti più istituzionali col Comune costituendo l’associazione "SOS Randagi". Da quel momento abbiamo cominciato a interfacciarci anche con l’Asp 3 per la sterilizzazione degli animali. Dal 2009 al 2011 abbiamo avuto una sorta di convenzione gratuita sotto forma di sponsorizzazione, l'unica e sola in dieci anni, in cui noi ci impegnavamo ad accudire i cani, ma per quel che si poteva a spese nostre e il comune non ci riconosceva niente. Questa convenzione non ci è poi stata rinnovata perchè scadeva e hanno preferito concederla ai tradizionali canili.Avete fatto delle richieste al Comune?Noi abbiamo chiesto, con un iter specifico, la gestione ufficiale della struttura in maniera regolarizzata. Io ho lottato in questi anni, ci siamo interfacciati tante volte con il Comune per fare richieste di concessione in comodato d’uso dell’area, di cui l'ultima risale a quattro mesi fa per la quale non abbiamo avuto nessun riscontro. Il problema è che questo iter ha visto passare 4 amministrazioni diverse e quindi non è mai stato realizzato un percorso che abbia avuto una continuità. 

Tra mancanza di fondi e forse di volontà, si è sempre


temporeggiato

su questa situazione.


Avrebbe qualche vantaggio il Comune a darvi l'area in comodato d'uso? Se si quale?Il vantaggio ci sarebbe e si tratterebbe di un risparmio economico notevole perché ce ne occuperemmo direttamente noi dei cani: il Comune dovrebbe spendere una determinata cifra per la struttura una tantum e affidare la gestione dei cani alle associazioni. Si tratterebbe di un ricovero, cerchiamo di trovare un percorso alternativo al concetto di canile e che faccia risparmiare. Oppure abbiamo anche proposto una vera e propria convenzione, ma non c’è mai stata una vera risposta. Ora, quando un canile come Nova Entra con 600 cani è saturo e non ne può più contenere al Comune non basta averne uno solo, servono altre soluzioni e altre realtà. 

Dalla richiesta di concessione in uso dell'area comunale, presentata da Alberto Trinboli, si legge che il mantenimento dei cani avrebbe comportato fino ad ora un risparmio di spesa annuale pari a 82 mila e 600 euro circa, per il mancato ricovero dei medesimi animali presso i canili convenzionati.



richieste uso terreno -contratto di sponsorizzazione -altro


Vi ha mai sostenuto economicamente il Comune in questi dieci anni?Il comune non ci riconosceva niente, si è impegnato solo per due anni ed è riuscito a garantire un minimo di ristoro alle associazioni con sacchi di mangime distribuito sia ai volontari che alle associazioni impegnate a collaborare con noi. Solo l’anno scorso abbiamo avuto la possibilità da parte del comune di avere uno stock di farmaci e antiparassitari. Questo è tutto ciò che il comune ci ha dato in 10 anni. Il mantenimento è stato al 90% a carico nostro. Noi abbiamo provveduto a mangime, trattamenti, cure  e gestione del luogo.In che condizioni si trova la struttura?Ci sono dei corpi edilizi fatiscenti all'interno dell'area che sono del Comune. Ovviamente noi con le nostre forze a livello economico non possiamo occuparci della re-strutturazione, se ne dovrebbe occupare il comune.

Come 


associazione abbiamo ripristinato un minimo la recinzione esterna che originariamente non esisteva, sempre a spese nostre, per circoscrivere l’area e chiuderla alla strada. In 10 anni non è mai venuto nessuno della Multiservizi a riparare la recinzione e ho sempre segnalato le criticità. Ora la struttura è sotto sequestro? Quale sarà il destino di questi cani?Bisogna vedere come il Comune risponderà a questa situazione dopo anni di immobilismo. Ad oggi io non ho saputo di sequestro e al momento del sopralluogo non è stato certamente disposto perché entro 48 ore deve essere convalidato e così non è stato. Se accadrà sequestreranno l'area al comune. Il mio timore è che i cani verrebbero poi deportati in altre strutture. Spero che questo non avvenga per una difficoltà di gestione dei cani. 

Tra convenzioni non concesse, aiuti saltuari, presunti risparmi per il Comune che però non asseconda e strutture fatiscenti la situazione che si prospetta è estremamente complessa e delicata. Ancora una volta al centro di tutto i cani, creature innocenti che sono purtroppo considerati come un problema, alla stregua di oggetti. Non resta che attendere l'evoluzione della vicenda e capire quale sarà il destino di questi 80 animali.


 


 


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