Per il servizio di ricovero, custodia e mantenimento in vita dei cani randagi anche traumatizzati e malati per 7 mesi all’interno del territorio del Comune di Catania, il Comune spenderà  ben 480 mila e 382 euro oltre l’iva di 94 mila 244 euro. Il canile è noto alla stampa per le turbolente vicende giudiziarie legate al presunto maltrattamento di animali Il Comune aveva già liquidato, per tutto il 2016 e buona parte del 2017, ingenti somme di denaro al canile in questione: Giugno 2016 70 mila euro; Agosto 2016 23 mila 814 euro; Novembre 2016: 37 mila 363 euro; Novembre dicembre 2016: 94 mila e 725 euro; Gennaio febbraio 2017: 168 mila e 248 euro; Marzo aprile 2017 169 mila e 807 euro; Agosto 2017: 111 mila e 329 euro. Il 19 dicembre è prevista l’udienza definitiva del procedimento giudiziario per associazione a delinquere, truffa aggravata e maltrattamenti sugli animali. a carico di Mario Bongiorno, il veterinario titolare dell'ex Nova Entra sostituito poi dal Rifugio di Concetta dove formalmente compaiono solo i suoi parenti. A quella data del 19 dicembre manca circa un mese e mezzo, quindi in caso di una condanna di Bongiorno, il servizio che durerà sette mesi andrà oltre. Il nuovo affidamento deriva dal bando di gara del 28 agosto con scadenza il 29 settembre per un importo complessivo di 950 mila euro in quanto era suddiviso in 4 lotti: A) custodia e mantenimento nel rifugio ricovero di 650 cani per 552 mila e 626 euro; B 325 cani per 261 mila e 313 euro; C 325 cani per 261 mila e 313 euro; D cattura, trasporto accalappiamento e soccorso per 114 mila e 192 euro. Per il lotto A, quello con l’importo più alto, in base a quanto dice la determina, è pervenuta un'unica offerta da parte del Rifugio di Concetta che ha offerto il ribasso dell’1%. L'Amministrazione in ogni caso si ostina a non prendere in considerazione le alternative  che sarebbero più vantaggiose a livello economico, vale a dire l’affidamento del servizio ad associazioni animaliste. Già Sudpress si era occupato di questo con l’esempio di Alberto Trimboli, responsabile dell’associazione SOS Randagi che si occupa della struttura alla Plaia e dall’associazione Anta onlus che nel 2016 vinse un bando per la realizzazione di un rifugio che avrebbe fatto risparmiare il Comune, ma ad oggi è rimasto tutto bloccato senza una spiegazione.