Domenica 27 agosto , alle ore 21,15 al a e , alla stessa ora, presso la torna in scena lo spettacolo teatrale di Alberto Bassetti con la regia di , protagonisti: Liliana Randi e Angelo D’agosta, prodotto da “Produzioni Raffaello” e “APS Muse” Se si vuole parlare della , che ha trovato un ottimo riscontro di pubblico nella stagione appena passata, la si deve inserire in un contesto progettuale che mira a privilegiare le iniziative destinate all’arricchimento dell’ospitalità e dell’intrattenimento turistico della regione ed in particolare le manifestazioni di carattere teatrale di interesse nazionale che siano capaci di attrarre flussi turistici verso il territorio siciliano. Il progetto ha trovato il suo compimento nell’apprezzamento del numeroso pubblico, costituito soprattutto da turisti, che, partecipando all’evento, hanno arricchito l’esperienza del soggiorno in Sicilia. Lo spettacolo presuppone il celebre , di una e della quarta delle Heroides ovidiane: tratta dell' e del drammatico destino che si abbatte sul giovane, restio alle seduzioni della matrigna, la quale, per vendetta, ne provoca la morte denunciandolo al marito Teseo, padre di Ippolito. In questa occasione non si ricorre all’uso del deus ex machina per mezzo del quale solitamente si aveva la risoluzione pacifica del dramma (il lieto fine) oltre che la giustificazione del Male compiuto nell’azione. Questo perché la presente rilettura ci offre uno spaccato di vita (chiamarla quotidiana sarebbe un po’ troppo azzardato) nella quale non c’e né rimedio né soluzione alle atrocità commesse. I personaggi sono, in questo senso, comunque condannati: , in preda al rimorso per l’incesto col figliastro Ippolito. Domina insomma incontrastato l’ e il . Le anime malate che Bassetti rappresenta sembrano inoltre aver perduto una volta per sempre il senno, ovvero la ragione, senza la quale il mondo sembra essere diventato preda di ombre e di mostri in completa balia del Male e delle forze dell’inferno. Un gioco di ritmi serrati, segnati da frequenti ribaltamenti e colpi di scena; nel pieno rispetto della Tradizione, una visione comunque nuova e stilisticamente più contemporanea del grande Mito. Dopo il successo riscosso della scorsa stagione quindi lo spettacolo viene riproposto in questa nuova tournée estiva alla quale seguiranno diverse date di un tour invernale che vedrà come tappe "Devo dire che è davvero un'esperienza esaltante perché questa riscrittura moderna della Fedra è stata fatta su commissione -ci ha raccontato Anfuso- Abbiamo chiesto ad Alberto Bassetti, uno dei più importanti drammaturghi italiani di riadattare l'opera affondando le mani nel mito, ma in una chiave assolutamente moderna. Bassetti è stato abile a cucire addosso ai due protagonisti i personaggi in una riscrittura della Fedra da camera. L'opera è incentrata sul concetto di solitudine, sul rapporto genitoriale e sui modelli da proporre a chi educhiamo e tutto questo affonda le radici nella nostra quotidianità". "Faremo tappa inaspettatamente a Sant'Agata Li Battiati per inaugurare questo nuovo ciclo -ha spiegato il regista- Il sindaco di Battiati, Marco Rubino mi ha detto >. Così il primo cittadino ci ha contattato chiedendoci di mettere in scena lo spettacolo proprio a Battiati e lo ringrazio. Quando un sindaco è così ben predisposto verso il teatro e l'arte bisogna farlo notare!" "Lo spettacolo andrà in scena a Selinunte, Agrigento, Segesta nei siti del Barocco e poi avremo una lunga turnè invernale" E tra i progetti futuri Giovanni Anfuso si misurerà per la prima volta con Shakespeare per la prossima stagione teatrale al Teatro Erba di Torino e con un testo di Furio Bordon al Teatro Stabile di Catania.
Parco Paternò del Toscano
Sant'Agata Li Battiati (CT)
giovedì 31 agosto
Valle dei Templi di Agrigento,
“PHAEDRA”
Giovanni Anfuso
manifestazione “Phaedra”
modello euripideo dell'Ippolito
tragedia perduta di Sofocle
incestuoso amore di Fedra per il figliastro Ippolito
Fedra è inevitabilmente destinata al suicidio
irrazionale
Male
Roma, Cagliari, Firenze e il Piemonte.Sudpress ha intervistato il regista Giovanni Anfuso: