Al solito, d'estate si popolano quelli che d'inverno sono villaggi fantasma e puntualmente si ripropongono problemi e lamentele. L'allarme riparte dai residenti del villaggio Giove che rischiano di rimanerne sequestrati all'interno con la via Biscia di mare che è stata interdetta al traffico per la sua pericolosità: manutenzioni zero, più facile chiuderla. Ricade nella sesta circoscrizione cittadina, tutta quella parte che comprende la contrada Vaccarizzo, i villaggi Giove, Nettuno e San Giorgio. Qui tutto è proprietà privata ad eccezione di via Biscia di Mare, unica strada comunale, aperta al traffico ma di fatto già chiusa due volte da vigili urbani e del fuoco. Il tratto in questione è quello che porta al villaggio Aurora ed è stato transennato perché versa in condizioni disastrose dovute agli alberi pericolanti che lo costeggiano (sei/sette ai quali manca la metà del ceppo), gravemente danneggiati dagli incendi estivi. Il posto, che versa in un degrado totale, sembra a detta dei residenti viene preso in considerazione solo e soltanto in periodo di campagna elettorale dai vari candidati che promettono per poi non mantenere. Alle segnalazioni di pericolo, nel 2017, dopo aver "accertato" che la strada è di proprietà comunale, e quindi sotto la responsabilità dell'amministrazione pubblica, si sono limitati a transennare la zona dichiarandola vietata al transito, e così hanno risolto il problema, mentre basterebbe quanto meno rimuovere gli alberi pericolanti ed un minimo di bitumazione. In realtà le transenne sono state rimosse dagli stessi residenti costretti a correre il rischio di qualche incidente per raggiungere le proprie case. A farsi interprete del problema Giovanni Parisi, residente del villaggio Giove, che ha documentato con foto la situazione e cominciato ad interessare gli uffici competenti.
“Proprio a causa del disagio che si è venuto a creare, intorno ad aprile/maggio ho deciso di convocare due assessori comunali, D’Agata all’Ecologia e Di Salvo per la manutenzione stradale. Quando gli ho esposto il problema ho subito capito che entrambi volevano prendere tempo.” “Così – aggiunge – mentre Di Salvo cadeva dal pero affermando che via Biscia Di Mare non risultava comunale, io lo smentivo controbattendogli che ci apparteneva, come confermato dallo stesso comune in seguito alla questione avanzatagli da Lorenzo Leone, presidente della VI circoscrizione catanese”. Una volta resosi conto della situazione e aver affermato che mancavano i fondi utili a risolverla, l’assessore si è subito premurato di indirizzare l’audace residente dall'allora assessore D’Agata. “Al contrario del primo il secondo si è presentato direttamente nella stradina armato di pala meccanica per fare, a detta sua, un sopralluogo”. Intervento però che non ha risolto nulla. “Se domani mattina il proprietario di una stradina di uscita dovesse chiudere con una catena l’unico ingresso “comunale”, (anch’esso però strada privata) nonché unico svincolo rimasto per noi residenti, tutti finiremmo per essere sequestrati vivi”. “E in tutto ciò – ha aggiunto – se dovesse succedere qualcosa, il comune non pagherebbe neanche un centesimo perché fino ad oggi via Biscia di Mare risulta strada transennata e chiusa al traffico”. Insomma, si tratta di eliminare qualche albero pericolante e tappare qualche buca, non è roba dell'altro mondo.