Presentato oggi in conferenza stampa “Un’opportunità educativa per essere migliori”, il progetto biennale dei Salesiani di Catania e finanziato da Fondazione con il Sud. Favorendo attività educative per ragazzi e famiglie, il progetto punta a creare una solida base che possa interrompere dinamiche di isolamento ed esclusione sociale.
Oggi l’annuncio ufficiale in conferenza stampa: nasce l’iniziativa “Un’opportunità educativa per essere migliori”, progetto atto a limitare la carenza culturale minorile presente sul nostro territorio, specialmente in zone ‘sensibili’ come quelle dei quartieri di San Cristoforo e di Picanello.
Iniziativa promettente e innovativa, è stata selezionata tra più di ottocento altre possibili proposte pervenute alla Fondazione Con il Sud e si è aggiudicata un budget di circa ottocentomila euro. Questa nuova realtà vede la partecipazione condivisa di tredici soggetti partner, tutti ampiamente attivi sul terriotorio ed esperti nell'ambito educativo e minorile, tra cui come ente capofila spicca sicuramente quello dei Salesiani di Catania.
“La vera novità di questo progetto è la ‘progettazione partecipata’” – Spiega la Dott.ssa Letizia Scandurra, Responsabile della Progettazione – “Infatti i vari partner che collaborano non si sono proposti per interessi privati o per dividersi una quota economica, ma hanno ragionato affinchè la povertà educativa potesse essere trasformata in un’opportunità per essere migliori”.
“La durata del progetto è di trenta mesi, abbiamo iniziato il 30 luglio di quest’anno e finiremo a gennaio del 2021; e in questo lasso di tempo di circa 3 anni non ci sarà un solo periodo di pausa: proporremo attività scolastiche, extrascolatische, estive, ed eventi per tutta la famiglia”
“Un altro aspetto importante da sottolineare è inoltre che puntiamo a fornire continuità al progetto anche dopo che sarà finito!”, dice Don Giovanni D’Andrea, Vicario dei Salesiani di Sicilia. Questo intento risulta confermato dal fatto che il progetto verrà attentamente valutato anche nei due anni successivi alla sua conclusione.
Difatti l’Università della Calabria si occuperà di ‘indagare’ su quali saranno stati gli effetti di questo percorso sulle vite dei ragazzi che l’hanno intrapreso, con la speranza che grazie ad esso saranno effettivamente riusciti ad uscire da quella situazione di disagio economico, sociale e culturale che impediva loro la corretta fruizione dei processi educativi.
Questi vari aspetti, ramificati su più fronti, tendono a creare una sorta di “povertà olistica”, o come è stata definitiva da Don Giovanni D’Andrea, una “povertà multimensionale, che invade sei aspetti diversi: educativo, economico, sociale, affettivo, morale, spirituale”. Come fare a combattere attivamente questo tipo di fenomeno?
Lasciamo rispondere a questa domanda la Dott.ssa Letizia Scandurra, la quale partendo da un'interessante analisi della situazione attuale si ricongiunge alle possibili soluzioni e agli obiettivi del progetto di cui è responsabile:
"Condizioni irreparabili", queste sono le ultime parole della dottoressa, probabilmente rieccheggiano ancora nelle vostre orecchie così come lo fanno nelle nostre. Ma è davvero così tragica la situazione? A giudicare dalle statistiche sembra proprio di si: la Sicilia è la prima regione d'Italia per abbandono scolastico.
Questo triste primato è raggiunto dal 24,3 % dei giovani tra i 18 ai 24 anni, i quali decidono di non proseguire gli studi e spesso si fermano alla licenza media inferiore.
Il Comune di Catania sarà in grado di supportare questa lotta contro l'abbandono scolastico, anche in prospettiva dei problemi creati dal dissesto? Lo abbiamo chiesto all’Assessore per i Servizi Sociali e le Politiche per la Famiglia, Giuseppe Lombardo, anche lui presente oggi alla conferenza stampa: