Alla fase esecutiva dell'operazione Capricornus ha partecipato personale delle Squadre Mobili di Roma, Palermo, Reggio Calabria, Vibo Valentia e Trapani. Dalle indagini emersi collegamenti con le 'ndrine calabresi Le indagini condotte dalla Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Catania hanno evidenziato l’esistenza di due distinti gruppi dediti all’attività di traffico di stupefacenti, disvelando vere e proprie joint venture criminali tra narcotrafficanti catanesi con esponenti delle ‘ndrine calabresi per l’approvvigionamento di cocaina e con soggetti palermitani per l’acquisto di marijuana. Grazie alle indagini tecniche ed ai sistemi di video-sorveglianza si è giunti non soltanto all’individuazione di tutti i componenti delle joint venture criminali, ma alla struttura gerarchica delle stesse, permettendo di far risalire l’organizzazione della struttura criminale a Carmelo Scilio, che, dalla base logistica di San Giovanni Galermo gestiva l’articolato traffico di sostanze stupefacenti svelato dall’Operazione Capricornus. In collaborazione con Carmelo Scilio, è stato poi individuato come altro coordinatore del traffico illecito di cocaina Salvatore Anastasi che, dal suo domicilio di Monte Po coadiuvato dal figlio Massimiliano, svolgeva le sue attività criminali tramite gli stessi soggetti che già rifornivano Scilio. L’attività di narcotraffico gestita da Scilio e Anastasi aveva forma stabile e continuativa, con un contatto costante tra i fornitori e i loro acquirenti abituali ed il narcotraffico si suddivideva inoltre in traffico di cocaina, che veniva smerciata tra Catania e la Calabria grazie a due membri del gruppo operanti a Vibo Valentia, Vincenzo Lo Gatto e Domenico Prestia, e acquisto di marijuana, che veniva fornita allo Scilio da Partinico, nella zona del palermitano. Una volta giunta da Palermo a Catania mediante corrieri, la marijuna veniva recapitata direttamente al domicilio di Carmelo Scilio, mentre il rifornimento di cocaina – garantito dai due fratelli calabresi Mammoliti – giungeva presso l’abitazione di Salvatore Anastasi, che provvedeva poi a dividerla a rivenderla. In seguito al successo dell’Operazione Capricornus – l’ennesima effettuata dalla Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Catania – il Questore Alberto Francini si dice soddisfatto. “Stiamo martellando le piazze di spaccio, l’attività di smantellamento del narcotraffico ha assunto ormai cadenza settimanale e il bilancio delle operazioni è positivo, anche se naturalmente non è ancora sufficiente per poter smantellare il fenomeno che è ormai diffuso su scala nazionale. Quello su cui vorremmo intervenire davvero è il senso di sicurezza, su quello vorremmo incidere nettamente di più”. Pur essendo dunque soddisfatto a metà, Francini ha comunque ritenuto l’esito dell’operazione un successo ed è ottimista sul lavoro che lui, insieme alla Squadra Mobile di Catania, hanno condotto e stanno attivamente portando avanti con sempre maggiore agguerrimento nei confronti del narcotraffico siciliano. È stata disposta la custodia cautelare in carcere per: Agli arresti domiciliari vanno invece I nomi degli arrestati nell'Operazione Capricornus