Da Alberto Lunetta, giornalista Responsabile Relazioni Esterne NAS Sigonella e vice presidente del Rotary Catania Ovest, riceviamo e volentieri pubblichiamo il resoconto di una serata conviviale che è risultata occasione di un'interessante e partecipato confronto.
Lo scorso venerdì 14 febbraio, il Rotary Club Catania Ovest ha organizzato un incontro sulle nuove frontiere del giornalismo con particolare riferimento al giornalismo d’inchiesta.
Ospite della serata Pierluigi Di Rosa, direttore di SudPress, una testata giornalistica indipendente, con un numero consolidato di ben 200.000 lettori, che si è imposta, nel corso degli anni, come “watchdog” del potere locale e del giornalismo mainstream che lo asseconda supinamente da tempo immemorabile.
Dopo i saluti del Presidente Roberto D’Amelio, il socio giornalista Alberto Lunetta, ha introdotto la serata tratteggiando i recenti cambiamenti nel mondo dell’informazione, facendo riferimento alla crisi del giornalismo tradizionale la cui comunicazione “a senso unico” è ormai sempre più intaccata da nuove forme di giornalismo partecipativo, diffuso grazie alle nuove tecnologie, che ne ha messo in evidenza faziosità e limiti.
Lunetta ha inoltre spiegato i meccanismi economici e politici che si celano dietro alla produzione di “fake news” ovvero notizie false che infestano quotidianamente i social media e la rete. Ha quindi suggerito all’audience delle semplici regole per difendersi da chi cerca di avvelenare i pozzi dell’informazione.
All’inizio del suo intervento, il direttore Di Rosa che, nel delineare la storia del suo giornale, ha sottolineato come la partecipazione attiva dei lettori che argomentano criticamente le vicissitudini della città sia uno dei punti di forza della sua esperienza editoriale. Dopo una brillante carriera dirigenziale in banca, Di Rosa ha infatti deciso di dedicare la sua vita alla lotta alle malefatte del potere ed al giornalismo schierato.
SudPress si pone infatti in antitesi al giornalismo tradizionale, spesso asservito a gruppi politici e potenti di turno, grazie alle sue efficaci inchieste che colpiscono come un pugno allo stomaco, sempre corredate dalla relativa documentazione che viene pubblicata in calce.
"Gli esiti giudiziari delle nostre inchieste
- ha chiosato Di Rosa -
ci confermano che avevamo visto giusto e spesso con anni di anticipo, ma in fondo ci interessano poco e quando gli scandali scoppiano lasciamo che siano altri a farne copia e incolla: il compito di un giornale come Sudpress è determinarla la cronaca piuttosto che seguirla, dettare l'agenda, svelare le dinamiche di un potere sempre meno adeguato e sempre più lontano dagli interessi generali."
Inchieste, quasi sempre contrastate dagli accusati con montagne di querele per diffamazione, che finiscono spesso nel nulla grazie allo scrupoloso metodo di analisi dei fatti seguito dai suoi giornalisti che operano correttamente ma senza indulgenza per gli autori delle malefatte.
“Essere invitato da un club service prestigioso come il Rotary Catania Ovest a raccontare l'esperienza ed il ruolo di un giornale d'inchiesta del calibro di SudPress rischiava di far prevalere i reciproci pregiudizi. E invece è stata una serata di grande interesse, con un confronto franco, serrato, leale che mi ha confermato, anche grazie ai numerosi ed autorevoli interventi, come vi sia ancora in una città così difficile ed apatica come Catania, una borghesia professionale ed accademica che mantiene la sua capacità di vigilanza sulla società e che, se riuscisse ad implementare la rete con le tante altre realtà positive che pure ci sono, potrebbe più facilmente contribuire a respingere il quotidiano assalto dei peggiori alle risorse comuni “, ha spiegato Di Rosa. Il direttore ha inoltre chiarito che è possibile intraprendere questo percorso insieme alla “Catania buona” che esiste ma è assopita da anni. “È una strada che si può fare insieme, rimanendo ciascuno delle proprie idee che non necessariamente devono coincidere, anzi: un giornale come SudPress deve essere considerato patrimonio di chiunque abbia qualcosa da dire e proporre alla nostra Comunità. Affiancando alla denuncia, che è la nostra mission, la proposta, che deve venire dai migliori che operano in società. Spero vivamente che sia l'inizio di una efficace collaborazione che abbia come unico obiettivo il benessere dei nostri concittadini”
, ha sottolineato Di Rosa.
E’ seguito un breve ma intenso dibattito cha ha coinvolto tutto il pubblico.
Il Presidente D’Amelio ha chiuso l’incontro, auspicando che il Rotary si faccia promotore di un cambiamento costruttivo per il bene comune della città che vada oltre la semplice denuncia mettendo in campo risorse per soluzioni concrete.