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Ma gli aiuti per le imprese ci sono davvero? Come? Quando?

08-04-2020 02:32

Voci della Città

Cronaca, Inchieste, Potere&Poteri, lampioni,

Ma gli aiuti per le imprese ci sono davvero? Come? Quando?

Lo scopo che ci proponiamo con la pubblicazione di interventi apparsi su FB o altri social, è quello di stimolare l'attenzione e la partecipazione il

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Lo scopo che ci proponiamo con la pubblicazione di interventi apparsi su FB o altri social, è quello di stimolare l'attenzione e la partecipazione il più possibile lucida all'elaborazione di ragionamenti su quanto sta accadendo. Ieri abbiamo proposto un intervento di Marco Vinci postato su FB e che ha attivato un serrato dibattito, il tema era sanitario. Non meno strategico quello economico-finaziario e lo spunto ci viene dall'avvocato Tuccio Di Stallo, professionista con importanti esperienze di management pubblico e fondatore di uno studio a Ragusa che associa il diritto, soprattutto societario, alle scienze matematiche con un innovativo progetto chiamato "Giurismatica": Tuccio Di Stallo non è molto convinto che gli interventi economici sinora adottati, i fantasmagorici 400 milioni, siano efficaci, anzi...


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Agli annunci roboanti del Governo seguono poi le analisi tecniche spietate che ci raccontano che soldi alle aziende non ne arriveranno se non quando sarà ormai tardi (le banche non potranno mai riuscire a fare rapide istruttorie per tutte le imprese richiedenti, sempre ammesso che arrivi rapidamente l’ok alla deroga sugli aiuti di stato).


In ogni caso, la strada sembra chiara, lo Stato non metterà


soldi a fondo perduto sul tavolo, nè rinuncerà a un solo euro di tasse. Solo prestiti e dilazioni. Nuovo debito per gli Italiani insomma. Dunque le imprese e gli artigiani costretti alla chiusura forzata dovranno necessariamente indebitarsi ancora di più per riaprire fabbriche e botteghe, ma questo servirà solo ad allungare l’agonia, ad allontanare il problema spostandolo nel tempo. Le imprese e gli artigiani Italiani falliranno poi. Non oggi però, ma tra un anno o due, forse tre in alcuni casi, con certezza tra qualche Governo, quando nessuno (forse) si ricorderà più che cosa andava fatto oggi e non si è fatto. E allora la SACE si trasformerà, probabilmente, da garante di stato in boia di Stato, procedendo a recuperare coattivamente in massa i prestiti che aziende e artigiani non saranno riusciti a sostenere e restituire. Lo Stato dovrà a quel punto pagare (?) le banche garantite tramite SACE e la SACE chiederà a sua volta i soldi a tutti gli Italiani che non saranno riusciti a pagare i nuovi debiti (prestiti) che sono stati costretti a fare per superare le chiusure imposte dall’emergenza sanitaria. Siamo sicuri che non sia più conveniente per noi tutti evitare questo calvario e immettere subito nel sistema produttivo risorse a fondo perduto e non (solo) nuovo debito? A futura memoria.

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