È una delle arterie principali della città, ogni giorno vi transitano migliaia di auto e vi risiedono altrettante famiglie: ed è uno schifo! Ma ci vuole tanto affinché un'amministrazione comunale riesca a garantire un minimo di decoro? Prima puntata
Da quella strada passiamo tutti, ma proprio tutti: sindaci, assessori, magistrati, dirigenti e funzionari dipendenti del comune di Catania, parlamentari europei, nazionali e regionali.
Persino cittadini, normalissimi e impecoriti sudditi di questo sistema incredibile dove non funziona niente e gli adempimenti più banali appaiono impossibili.
All'inizio, poco prima della grande aiuola di Ognina, quasi ogni giorno si installa un bazaar di tappeti: e va bene.
Poco più avanti, in direzione Misterbianco, comincia lo spettacolo indecente di immondizia lanciata dai finestrini, ombrelloni abbandonati dagli ambulanti e lasciati lì da mesi, manto stradale che neanche a Mogadiscio.
A metà, poco prima del semaforo con lo svincolo per l'autostrada, l'apoteosi della vergogna: la vecchia e pericolante catapecchia dove si gustava melone e cocco nelle sere d'estate.
Intorno al 2011 la rivendita di frutta cessò e rimase questo mausoleo osceno, monumento alla decadenza di una città che non ne vuole sapere di diventare civile e moderna: sono già passati tre sindaci, Stancanelli, Bianco e Pogliese, e nessuno ha mai pensato a bonificare quell'area che è diventata il regno dei topi.
In piena zona residenziale ed uno dei biglietti da visita d'ingresso alla città.
Quasi 10 anni: ma possibile che nessuno di quanti dovrebbe intervenire riesca a provare vergogna per una simile prova di inefficienza?
Lasciamo stare lo stato assurdo del manto stradale, di cui ci siamo occupati e per il quale occorrerebbero ben altri interventi per capire chi e come ne ha collaudato i vari lavori di "sistemazione", ma per togliere tutti quei cassonetti indecenti lungo la circonvallazione e, finalmente, rimuovere quella baracca fatiscente, cosa occorre?
UN MINIMO, FATELO UN MINIMO!