Altra notizia che si dà da sola. Con una "deliberazione presidenziale", atto a metà tra la bolla papale e il decreto imperiale, il signor Pietro Agen ha quasi raddoppiato, per l'ennesima volta, l'indebitamento per cassa della Camera di Commercio portandolo a 6 milioni 200 mila euro.
La Camera di Commercio del Sud Est ha proprio brillato nell'assistenza al tessuto produttivo del territorio: totalmente assente.
In realtà un atto significativo il suo presidente Pietro Agen lo ha compiuto, ma in questo caso in qualità di capo del "Sistema ConfCommercio", beccandosi una diffida dal Questore di Catania perché voleva organizzare una sorta di protesta mentre era ancora in vigore il lockdown totale, facendo rischiare ai suoi associati oltre al contagio anche una denuncia penale.
Per quanto riguarda la Camera, l'unico atto degno di nota, a pandemia avanzata, è stata la delibera del 4 marzo della giunta camerale con la quale hanno speso 5.400 euro per comprare libri sul vino.
Ed è proprio nel "decreto presidenziale" del 3 giugno con cui Agen aumenta l'indebitamento per cassa ad oltre 6 milioni che c'è la prova che già a febbraio, prima quindi di spendere soldi pubblici per comprare libri, avessero coscienza della gravità della situazione:
...e loro compravano libri.
E mentre hanno approvato la proposta di
bilancio 2020
di cui ci occuperemo tra qualche giorno, ecco che arriva il "decreto presidenziale" con cui delibera di
"rialzare" (termine tecnico da top manager)
la scopertura di cassa da 3.477.571,77 a 6 milioni 200 mila.
Ogni volta cambia la motivazione, stavolta gli caricano addirittura la pandemia: fatto sta che soldi pubblici per le associazioni di famiglia, comprare libri,
spendere soldi (pubblici) per periziare capannoni poi utilizzati da aziende proprie
, e via cantando, li trovano sempre e i debiti, pubblici, aumentano senza limiti.
In ogni caso
la "delibera presidenziale" n.40 del 3 giugno
è proprio da leggere, un capolavoro letterario:
È scritto proprio così!
Quindi, invece di andare incontro alle imprese che loro stessi dichiarano a rischio chiusura, insistono nel perseverare ad aumentare addirittura del 50% la tassazione a loro carico per mantenere un sistema che a chi giova non si capisce.
O si capisce?
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