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DIBATTITO PER CATANIA (e non solo), l'on. Turi Grillo: "Per il prossimo Sindaco solo nomi e liti, nessun progr

16-03-2023 05:30

Salvatore Grillo*

Cronaca, Focus, Voci Catanesi,

DIBATTITO PER CATANIA (e non solo), l'on. Turi Grillo: "Per il prossimo Sindaco solo nomi e liti, nessun programma"

Si apre anche il ragionamento su un nuovo perimetro della città metropolitana di Catania con Gela, Niscemi e Piazza Armerina

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Caro direttore,

sono preoccupato dal fatto che dai vari schieramenti vengano annunciati i nomi di possibili candidati a Sindaco e ci giunge il racconto, di questi, se sono cattolici, laici, donne o uomini, ma nessun cenno emerge sul come intendano, eventualmente, governare la città. 

 

Su questa linea la cronaca ci informa di candidature e di rinunce, di possibili scontri interni nelle coalizioni sulla scelta di “nomi” diversi, ma nessuno accenna a ciò che si intende fare per la città. 

 

Eppure il programma e la capacità del Sindaco sono fattori di enorme importanza, pari se non di più a quella dell’amministratore di un grande gruppo economico: le città sono divenute i principali motori della crescita delle economie moderne.

Potrebbe mai accadere che una grande banca scegliesse il suo amministratore in base al suo aspetto o al suo numero di amicizie?

 

Nelle aree urbane, è ormai universalmente accertato, c’è maggiore produttività, maggiore innovazione e migliore allocazione del fattore lavoro ed è, quindi, indispensabile che le amministrazioni predispongano i servizi e le infrastrutture necessarie ai fattori economici presenti per consentire il loro sviluppo, creando una adeguata governance territoriale.  

 

In tutto il mondo le economie sono prettamente urbane e c’è sempre una forte associazione tra agglomerazione e crescita economica. 

Non sfugge a nessuno il fatto che una città viva e si sviluppi grazie alle caratteristiche principali che la rappresentano; Catania ovviamente ha la sua storia, il mare, il porto, l’aeroporto, l’Università, la piana e l’Etna, 7 fattori dai quali può discendere benessere, sviluppo e occupazione. 

 

Inoltre il capoluogo etneo rappresenta, da sempre, il polo mediterraneo con la potenziale maggiore concentrazione di offerte efficaci rispetto a ciò che in questo mare scorre: il 20%, in valore, del commercio mondiale, assieme alla spinta sociale provocata dalla crisi di molti Paesi dell’area africana e orientale con la quale l’Europa deve confrontarsi.

 

Aggiungo un tema ancora più grande: "Catania è capofila di una città più ampia, la città metropolitana che le leggi europee hanno come destinataria di grandi finanziamenti. Un orizzonte enorme che da solo può cambiare i destini di questa città e dell’intera area, non dimenticando che Gela, Niscemi, Piazza Armerina hanno fatto un referendum per entrare nella città metropolitana di Catania. 

Gela con il grande porto, la pianura, il retroporto ENI in congiunzione con l'area industriale di Catania, l'aeroporto e il ponte sullo stretto è una visione da sconvolgere qualsiasi macro sistema economico stagnante.

 

Di tutta evidenza tutto ciò abbisogna di grande managerialità e cultura politica.

 

E sarà il Sindaco il direttore di questa “orchestra”, il Consiglio dovrebbe essere la cinghia di trasmissione per rappresentare le categorie, gli interessi, le aspirazioni e le sofferenze dei cittadini.

 

Ancora, purtroppo, non riusciamo ad avere informazioni sul progetto che hanno in testa i candidati o le forze politiche che li esprimono, ammesso che ne abbiano, e i catanesi rischiano, ancora una volta, di eleggere persone anche gradevoli, di buona presenza e buon carattere, ma “stonate”, quindi incapaci di comprendere il messaggio che giunge da categorie e giovani, oppure poco preparate ad intervenire con i giusti provvedimenti amministrativi.

 

In conclusione vorrei tanto, e sono certo di non essere in ciò minoranza, che chi si candida a dirigere la città spiegasse agli elettori cosa intende fare sugli argomenti che sono stati qui riassunti; inoltre, nei meeting che faranno a Catania con i leader nazionali dei loro partiti, amerei sentirne parlare anche a loro, così sapremmo se hanno compreso cosa può rappresentare Catania per la Sicilia, per l’Italia e per l’Europa.

 

Ovviamente resta sempre aperta la strada del civismo che non abbisogna di “benedizioni” romane, strada che spesso è quella più agevole e diretta, ma anche in questo caso occorrono “civici informati”, che illustrino con chiarezza la propria visione su ciò che va fatto.

 

Questa mia riflessione, per la quale ringrazio per l’ospitalità concessa che dimostra grande sensibilità, si pone come salutare provocazione per avere, finalmente, un grande dibattito sul futuro di Catania e, quindi, andare verso un voto “informato” e, molto probabilmente, aumentare l’interesse alla partecipazione democratica dei cittadini.

 

Salvatore Grillo


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