Giornate al cardiopalma per il governo regionale, e ancor di più per l'anziano presidente che molto probabilmente in cuor suo starà rimpiangendo il giorno in cui si è imbarcato in questa avventura: poteva godersi la pensione, magari non ricordato come il migliore presidente del senato, ma quanto meno avrebbe evitato di diventare il peggiore presidente della regione siciliana di tutti i tempi.
Perché a questo pare avviarlo il primo anno di governo, governo si fa per dire considerato che non ha concluso niente ed è riuscito a peggiorare su tutti i fronti, e questo nonostante abbia praticamente commissariato tutti gli enti regionali possibili ed immaginabili.
L'ultima pessima notizia riguarda l'andamento del dibattito su bilancio e finanziaria, che porta l'ARS sulle montagne russe e che in commissione bilancio ha subito una vera e propria debacle, con “l’eliminazione di ben dieci articoli su quaranta perché irricevibili e con la modifica di ben venti articoli perché scritti con i piedi e senza alcun senso logico”, come affermano dall'opposizione, arrivando a paragonare l'assessore all'Economia Marco Falcone al “Ragionier Fantozzi”.
Ieri. quindi, scambio di comunicati al vetriolo, iniziato con quello delle opposizione che ne hanno emanato uno congiunto a firma 5Stelle, Sud chiama Nord e PD:
Ars, le opposizioni a Galvagno: “Si rinvii la discussione generale su Bilancio e Finanziaria.
Prima Schifani riferisca in aula sulle risorse extra regionali disponibili che non conosciamo”
“Si rinvii, ai sensi dell'articolo 101 del regolamento interno dell'Assemblea regionale, la discussione generale sui ddl di Bilancio e Finanziaria finché il presidente Schifani non verrà a riferire in aula sulla consistenza e destinazione delle risorse extra regionali disponili per fare la manovra che oggi rappresentano la quasi totalità delle disponibilità regionali da destinare alle spese per investimento e che noi non conosciamo”.
È questo, in soldoni, il contenuto di una lettera che i rappresentanti delle opposizioni all'Ars, Antonio De Luca (M5S), Matteo Sciotto (Sud chiama Nord) e Michele Catanzaro (PD), hanno inviato al presidente dell'Assemblea regionale, Gaetano Galvagno, per chiedere la posticipazione dell'avvio dell'ultima tranche dei lavori sui due ddl attualmente in esame a palazzo dei Normanni.
Già durante la seduta della Bilancio “i componenti delle commissione – si legge nella lettera - non sono stati messi nelle condizioni di poter avere tutte le informazioni richieste durante l'iter dei lavori e necessarie per un esame compiuto e approfondito dei testi legislativi proposti dal governo... creando una vera e propria situazione di asimmetria informativa tra gli organi di Governo e i componenti della Commissione bilancio, a tutto discapito, come è facile da intuire, di quest'ultimi”
Alla base della richiesta di convocazione in aula di Schifani (che detiene la delega relativa alla programmazione delle risorse extra regionali) anche l'esigenza di fare luce sulla questione delle somme destinate al ponte di Messina e cioè dei fondi Fsc “impegnati o meglio 'promessi' sulla base però di nessun atto formale dell'esecutivo regionale” e “sulla proposta emendativa del Governo nazionale che sottrae oltre 1 miliardo e 800 milioni di euro di risorse dell'Fsc 2021-2027 destinati in origine ad interventi per investimento nella nostra regione”.
Da Schifani i rappresentanti delle opposizioni si aspettano spiegazioni anche sull'incompatibilità della destinazione per il ponte dei fondi Fsc (sia dell'attuale ciclo di programmazione che di quello precedente) con gli strumenti di programmazione delle politiche da attuare (DEFR e NADEFR) approvati dall'Ars, fatto che “produce – scrivono i tre deputati – una evidente distonia tra quanto programmato, quanto sarà realizzato e quanto sarà autorizzato dal Parlamento con le approvande leggi regionali di stabilità e bilancio”
A questo avrebbe provato a rispondere l'assessore all'Economia Marco Falcone, inspiegabilmente allineato alle posizioni di Schifani che pure lo aveva pesantemente ridimensionato togliendogli le deleghe si fondi UE e PNRR e nonostante questo resta, insieme a Cuffaro, il suo ultimo alleato.
Ed ecco il comunica dell'assessore forzista:
Finanziaria, Falcone: «Manovra basata solo su fondi Regione, parlare di risorse Fsc è ostruzionismo»
«Malgrado la nostra mano tesa sull’imminente approdo in aula della Finanziaria, ci spiace dover prendere atto di una rinnovata volontà ostruzionistica da parte delle opposizioni. Tirare in ballo le fonti di finanziamento extraregionali è insensato e non offre alcun contributo alla Sicilia, se non di riesumare sterili logiche dilatorie. La Legge di Stabilità da noi approntata, peraltro, si basa unicamente su fondi regionali e risponde alla finalità di impegnare al meglio le nostre risorse, garantendo servizi e qualità di vita ai siciliani». Così l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone, sulla richiesta di rinvio del dibattito su Bilancio e Legge di Stabilità 2024/26 caldeggiata dai partiti di minoranza all’Ars.
«Del resto - prosegue l’assessore - era stato appunto questo l’impegno del Governo Schifani, a tutela di autonomia ed efficienza della Regione.
Solo a gennaio, quando il Cipess avrà deliberato sulle dotazioni finanziarie per la Sicilia, sarà logico aprire il confronto sulle risorse Fsc. Lavoreremo - conclude Falcone - per mettere al riparo la manovra dei siciliani da qualsiasi tentativo di osteggiarne l’approvazione».
Passa qualche minuto e le redazioni ricevono la replica delle opposizioni, 5Stelle, Sud chiama Nord e Partito Democratico, ancora una volta unite ed ancora più determinate:
Le opposizioni Ars: “Falcone rischia di avvelenare i lavori d'aula, intervenga Galvagno”
"L’assessore Marco Falcone sembra l’ultimo giapponese nella giungla che non si era reso conto che la guerra ormai era finita da tempo.
Dopo le sberle che ha preso in commissione bilancio per la sua supponenza ed arroganza ora ci ritenta cercando di distrarre l’attenzione sulla legge di stabilità, che in commissione bilancio le opposizioni hanno radicalmente modificato con l’eliminazione di ben dieci articoli su quaranta perché irricevibili e con la modifica di ben venti articoli perché scritti con i piedi e senza alcun senso logico.
Ora Falcone pretende di dettare i tempi a tutto il Parlamento siciliano continuando a nascondere la verità sui fondi extra regionali e sulla rapina dei fondi sviluppo e coesione destinati abusivamente dal Presidente Schifani per il ponte sullo stretto di Messina come un mero 'scambio di cortesie' con il ministro Salvini.
Invece di esprimere riconoscenza alle opposizioni per il loro lavoro responsabile in commissione bilancio, l'assessore Falcone persiste nell'attaccarci.
Sembrerebbe che egli costruisca la sua esistenza in funzione della presenza di un nemico, anche quando non esiste, spingendosi a inventarselo per giustificare il proprio ruolo.
Eppure, le opposizioni avevano già espresso la loro solidarietà a Falcone per essere stato declassato da Schifani ad una sorta di ragioniere dopo aver subito la revoca delle deleghe alla programmazione ed ai fondi extra regionali.
Con questo comportamento il 'ragioniere' Falcone rischia di superare il ragionier Fantozzi per la sua comica inconcludenza.
Grazie alla serietà delle opposizioni, la legge di stabilità non è rimasta paralizzata in commissione bilancio nonostante nelle commissioni di merito si sia agito a colpi di forzature regolamentari da parte della maggioranza.
Ma come accade spesso nella vita l’ingratitudine umana è più grande della misericordia di Dio.
Adesso basta!
Chiediamo al presidente del Parlamento siciliano, Galvagno, di intervenire sull’assessore Falcone che rischia, con la sua ansia da prestazione per la sua candidatura alle prossime elezioni europee, di avvelenare i lavori d’aula procrastinando l’approvazione della legge di stabilità a fine gennaio".
Sin qui lo scambio di “delicatesse”, che preannuncia un sereno Natale in vista dell'avvio della guerra per le prossime europee: e nel frattempo pare scritto che non combineranno nulla di buono. Tanto per cambiare.
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