Brutto risveglio questa ultima domenica del 2024, con una valanga di notifiche Facebook di post di amici che mostravano il loro dolore per la prematura scomparsa di Marco Allia, amico di molti che oggi stanno sulla boa dei sessant'anni, ma con la gigioneria di chi è rimasto ai 18, per spirito ed entusiasmo, mai pago di avventure, affamato di vita e allegria.
Marco Allia è stato di certo uno dei protagonisti di quegli anni 90 che hanno visto Catania ruggire ambiziosamente a notti che sembravano interminabili.
Una Catania in cui ci si conosceva tutti e ci si frequentava senza troppi problemi, prendendo da ciascuno quello che poteva dare.
Era una Catania diversa, molto diversa.
Se visualizzo Marco Allia lo vedo con altri due amici fraterni, Marco Vinci e Paolo Caruso, non so bene se al Divina o al Cabana, al Paradiso dell'Etna o ai 4Venti, da Pititto o all'Esagono.
Tante imprese, alcune fortunatissime altre meno, ma sempre con quell'energia che non lo faceva stare mai fermo neanche un secondo, in continua agitazione, come a rincorrere quella vita che gli sarebbe sfuggita troppo presto.
Si è fatto volere bene Marco, e sulla sua pagina continuano a scorrere ricordi e saluti delle centinaia di amici che hanno condiviso qualcosa, anche solo una serata.
Perché si farà ricordare Marco, non era persona che passava con indifferenza: “ARRUMPIRI" il suo grido di battaglia dalla consolle che oggi risuona con nostalgia nella testa di chi lo ha conosciuto.
Un urlo liberatorio di una Catania diversa.
Molto diversa.
Ciao Marco, un abbraccio ad Amalia con i vostri ragazzi per l'ultimo saluto lunedì 30 dicembre chiesa Santa Maria della Guardia.